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venerdì 29 Marzo 2024
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Bari, un mese per tentare la fuga

Novembre, il mese delle castagne, dei funghi cardoncelli, delle prime ondate di freddo, ma anche delle grandi fughe nel campionato di Serie C. È quanto accaduto nelle ultime due stagioni nel girone meridionale quando le due capoliste, rispettivamente Reggina e Ternana, hanno approfittato dell’autunno per dar vita a strappi decisivi in vetta alla classifica, allungando sulle seconde e ipotecando di fatto la vittoria finale del torneo. Numeri e precedenti che indicano come la strada intrapresa dal Bari nel campionato in corso sia quella giusta.

Scendendo nel dettaglio, nel confronto diretto con le due ex regine della terza serie, i biancorossi appaiono però in leggero svantaggio: dopo 12 giornate il gap riguarda la media punti, il numero di sconfitte e i gol. Impressionante il cammino degli umbri, vero e proprio rullo compressore un anno fa, capaci di totalizzare una media di 2,5 punti a partita. Più staccato lo score della Reggina a quota 2,3 nel torneo 2019-2020. Il Bari oggi si piazzerebbe terzo in questa speciale graduatoria con 2,25 punti ogni 90 minuti. Nei due tornei precedenti la casella sconfitta era ancora immacolata per le fere umbre e per la formazione in riva allo Stretto, mentre i galletti oggi devono fare i conti con la debacle di Francavilla.
Bari sul terzo gradino virtuale del podio delle reti messe a referto: 22 contro le 24 della Reggina e le 31 della squadra di Cristiano Lucarelli. Pugliesi costretti ad inseguire anche rispetto alla solidità difensiva: 11 le reti subite, a fronte delle 8 della Reggina e le 6 incassate dalla Ternana. Biancorossi terzi anche per l’attacco.
In una ipotetica classifica generale il Bari guadagnerebbe una medaglia di bronzo: con 27 punti dopo 12 turni si piazzerebbe virtualmente alle spalle della Reggina, a -1, e a -3 dalla Ternana, “prima”. Il dato più incoraggiante riguarda invece il solco messo tra prima e seconda in classifica: 5 i punti in più dei biancorossi rispetto al Monopoli nell’attuale girone C, 7 su Catanzaro e Palermo. Solo la formazione umbra un anno fa era riuscita a fare meglio, essendo capace di mettere un margine di 6 lunghezze dall’Avellino, allora seconda forza del torneo. Per la Reggina erano “solo” 4 i punti di vantaggio sul Potenza nel campionato 2019-2020. A fare la differenza nelle due stagioni precedenti sono stati per lo più gli scontri diretti e, come detto, un autunno foriero di strisce positive letali, sia per la classifica, ma soprattutto per le dirette inseguitrici delle battistrada. Il calendario sembra sorridere al club guidato da Luigi De Laurentiis.
La possibilità di imprimere un’accelerazione esiste: nelle prossime settimane sul cammino dei pugliesi arriveranno squadre in piena crisi di risultati. Si comincia sabato prossimo quando a Castellammare i biancorossi se la vedranno contro la J. Stabia: le vespe, a metà classifica con 14 punti, sono reduci dalla sconfitta nel derby campano contro la Turris, accompagnata da inevitabili strascichi di polemiche e addirittura minacce di Giuseppe Langella, socio del club, di cedere il proprio pacchetto azionario. Per i gialloblu ben quattro ko nelle ultime cinque giornate e un solo successo.
Domenica 14 novembre sarà tempo invece della gara casalinga contro la Vibonese. I calabresi sono fanalino di coda del girone meridionale con 8 punti. Quindi, una settimana dopo, il Bari farà tappa al Degli Ulivi contro una Fidelis Andria in piena crisi che dopo il cambio in panchina ha portato all’esonero anche del ds Degli Esposti. Il mese si chiuderà al S.Nicola con il match tra Bari e Latina. I ciociari sono in quartultima posizione a quota 11 punti, frutto di tre vittorie e due ko nelle ultime 5 giornate. Quattro gare da non fallire. Quattro appuntamenti che possono rappresentare una chance colossale per tentare un primo consistente allungo in classifica. A patto che il Bari sappia affrontare gli impegni con determinazione e furore agonistico, evitando pericolose trappole, quali cali di tensione e sottovalutazione dell’avversario. Francavilla docet. Solo così l’obiettivo di un “dolce novembre” appare tutt’altro che impossibile. 

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