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venerdì 19 Aprile 2024
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Emiliano incassa la candidatura di Stefanazzi. Altolà a Decaro: esclusa Pascazio

Via libera alle candidature del Pd in Puglia. La direzione nazionale, dopo una riunione-fiume, ha approvato la griglia di Camera e Senato non senza clamorose sorprese. Alla fine le civiche del governatore Michele Emiliano ottengono quanto richiesto con l’inserimento del capo di gabinetto Claudio Stefanazzi. Non così per il sindaco di Bari, Antonio Decaro, costretto a subire l’esclusione della candidata in pectore Fiorenza Pascazio, sindaca di Bitetto. A creare malumori e polemiche l’assenza di una donna fra i capilista.

Ma sono tante le voci critiche che si levano a caldo dopo l’ufficializzazione delle candidature. Vediamole nel dettaglio partendo dai listini bloccati, i collegi plurinominali. Capolista al Senato, come da previsioni, sarà l’uscente Francesco Boccia, seconda la senatrice campana Valeria Valente, terzo il viceministro dell’Economia Antonio Misiani. In quarta piazza la sorpresa dell’ultimora, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone schierata in una posizione di rincalzo. La Capone, in sostanza, non è sicura di entrare in Parlamento, ma ha concrete chance di elezione grazie al fatto che i due candidati che la precedono sono in corsa anche in Campania e potrebbero optare di essere eletti in collegi extrapugliesi. Fuori dai giochi, invece, resta la sottosegretaria uscente Assuntela Messina.

Questi, invece, i candidati ai plurinominali per la Camera. Su Foggia si conferma capolista Raffaele Piemontese, vicepresidente della giunta regionale che sarà sostituito nell’esecutivo pugliese dal deputato uscente Michele Bordo, giunto al limite massimo dei quattro mandati. In seconda posizione la consigliera regionale foggiana Debora Ciliento. Su Bari resta confermato il nome del segretario dem Marco Lacarra, deputato uscente. In seconda piazza Anita Maurodinoia, assessore regionale ai trasporti, in passato ribattezzata “lady preferenze” per i consensi raccolti al Comune di Bari e alla Regione Puglia, terzo l’onorevole uscente Paolo Lattanzio, ex cinque stelle passato nel Pd. Su Taranto l’uscente Ubaldo Pagano, fedelissimo del governatore Emiliano, e in seconda piazza Maria Grazia Cascarano, rappresentante del movimento donne del Pd.

Le civiche del governatore Emiliano, come detto, hanno ottenuto il loro riconoscimento nel posto da capolista assegnato nel collegio di Lecce al capo di gabinetto Stefanazzi. In seconda posizione, invece, l’ex deputata Elisa Mariano e il segretario provinciale di Brindisi Francesco Rogoli. Incassato il posto blindato, le liste civiche Con e Per La Puglia hanno rinunciato alla candidatura dell’assessore regionale al Lavoro Leo che insieme a quello dello sviluppo Delli Noci si riconosce nella candidatura di Stefanazzi. Non a caso, subito dopo l’ufficializzazione delle candidature, i movimenti Con e per la Puglia plaudono alle scelte del segretario Letta: «È stato dato atto – scrivono in un comunicato – dell’esperienza di governo di questi anni, rinsaldando lo spirito di squadra che ha caratterizzato tutto il nostro lavoro sino ad ora». «Così come – proseguono – il Pd ha dato spazio, tra le sue fila, alle altre componenti nazionali che si riconoscono nel percorso riformista e progressista, sentirci rappresentati in questa formazione è un passaggio importantissimo per dare dignità a tante storie ed esperienze e rilanciare la proposta democratica in Italia». Di tutt’altro tenore il commento di Fabiano Amati, presidente della Commissione regionale Bilancio, in corsa per uno dei posti nei plurinominali dopo l’investitura ottenuta dalla segreteria provinciale nel brindisino. «I candidati del Pd in Puglia sono invotabili – attacca Amati – Le liste sono composte da raccomandati e senza nemmeno un capolista donna». Critico anche Ernesto Abaterusso, segretario regionale di Articolo Uno: «avevamo proposto candidature di valore, per poter esprimere al meglio il nostro contributo. Pierluigi Lopalco, Adalisa Campanelli, Adriano Merico e Francesca Irpinia erano i nomi che avevamo offerto. Proposte di candidature totalmente ignorate».

Mastica amaro, invece, il sindaco barese Decaro per il siluramento della sua candidata Fiorenza Pascazio e non è escluso che nei prossimi giorni il presidente nazionale dell’Anci esca allo scoperto con dichiarazioni pesanti. Anche il governatore Emiliano esprime amarezza per la mancata candidatura della Pascazio, ma tutto sommato si ritiene soddisfatto per lo schema di candidature messo in campo in Puglia. Scelte caldeggiate direttamente dalla segreteria nazionale, come nel caso di Piemontese e Capone, sostiene Emiliano, ma che alla fine coinvolgono le migliori energie in campo per provare a fermare l’ondata del centrodestra che, sondaggi alla mano, s’abbatterà come uno tsunami un po’ ovunque.

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