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martedì 19 Marzo 2024
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Torna “Il peso della farfalla”: via a Prinz Zaum all’ottava edizione del festival ideato da Clarissa Veronico

Al via domani, martedì 4 ottobre, il secondo capitolo del festival “Il peso della farfalla”, curato dall’associazione per le culture Punti Cospicui e sostenuto da Regione Puglia, Comune di Bari e Radiomadonnellenberg – progetto Urbis PON Metro 2014-2020.

Giunto all’ottava edizione, questo nuovo capitolo de Il peso della farfalla, diretto da Clarissa Veronico, è dedicato a tre compagnie lontane tra loro per geografia e cifra artistica, tre spettacoli diretti e prodotti da donne accomunati dalla stessa traccia di riflessione: l’irredimibilità del dolore, la violenza immedicabile, subita e agita, che attraversa i corpi, i sentimenti, che diventa seme infestante.

Si comincia domani, alle 19:30, presso la libreria Prinz Zaum con la conversazione “Questo è il mio corpo. Le arti performative nell’era del transumanesimo” (ingresso gratuito) in cui Licia Lanera (attrice e regista) dialogherà con Nadia Busato, autrice di “Non sarò mai una brava moglie” e di “Factory Girl”. L’appuntamento di domani anticipa e presenta la nuova regia di Lanera, “Con la carabina”, presentato in anteprima regionale, dopo il debutto ravennate al Polis Festival, lo spettacolo è in scena a Bari, dal 7 al 16 ottobre, in una secret location (che sarà comunicata dopo aver prenotato via mail agli indirizzi conlacarabina.secretlocation@gmail.com o punticospicui@gmail.com). “Con la carabina”, tratto dal testo dalla drammaturga francese Pauline Peyrade, è lucido e imparziale, fugge dall’idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire alcuni comportamenti violenti. Licia Lanera sottolinea come «l’analisi di questi meccanismi, insieme ad una scrittura viva e affascinante, sono gli elementi che mi hanno portato prima ad abitarlo, poi a patirlo e infine a metterlo in scena. Ne è venuto fuori uno spettacolo-incubo, un non luogo, in cui ci sono due attori/servi di scena che si fanno ora adolescenti ora adulti ed evocano attraverso la parola e pochi elementi scenici, la dinamica di una storia atroce».

Lo spettacolo affonda nella strada della violenza attraverso il potere evocativo della parola. Due attori che attraverso il gioco teatrale accompagnano lo spettatore negli inferi, dove viene meno ogni concetto di giusto e sbagliato, in un clima di forte tensione tra pubblico e attori accentuato da una location in cui la quarta parete viene completamente abbattuta.

“Il peso della farfalla” proseguirà poi venerdì 4 novembre con Ho fame di te, conversazione sull’eros e altri baci (ingresso gratuito) con una conversazione tra Valentina Bischi e Angelo Buta, sessuologo clinico e psicanalista per un incontro dedicato all’amore, eros e sesso a partire dal mito di Pentesilea. Un’occasione per presentare lo spettacolo “Con le mani… così lievi che sentivo dolore”. A chiudere il festival venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 novembre, l’anteprima di “Vivere!” con Anna Piscopo, scritto e diretto da Anna Piscopo e Lamberto Carozzi, in scena al Teatro Giù la maschera.

«Non è stata una scelta precisa quella di cercare degli spettacoli che fossero attraversati dal contatto con la violenza. Solo dopo averli scelti per “Il peso della farfalla”, questo tratto comune è emerso, sfaccettato, interpretato da diverse angolature, eppure persistente», commenta Clarissa Veronico.

Tutti gli spettacoli sono disponibili per un numero di posti limitati, in spazi intimi, scelti per l’occasione, scelti per restituire un contatto ravvicinato, una relazione attore-spettatore quasi fisica. “Il peso della farfalla”, all’ottava edizione, continua a essere la costruzione di una comunità mobile di spettatori; la sfida di essere leggeri e costituire peso.

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