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sabato 21 Settembre 2024
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Migliora la qualità della vita: Bari vola con startup e giovani

Nella classifica sulla Qualità della vita 2022 diffusa dal Sole 24 ore Bari e la sua provincia hanno recuperato posizioni: 5 rispetto allo scorso anno, classificandosi al 66esimo posto tra le 107 province italiane. La testata economica ha stilato la sua indagine prendendo in considerazione 90 indicatori, suddivisi in sei macro-categorie (ciascuna composta da 15 indicatori), e assegnando un punteggio da 1000 a zero man mano che tali indici peggiorano. Le macro-categorie sono ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza e infine cultura e tempo libero.

A pesare sul miglioramento generale di Bari e provincia è soprattutto la macro categoria “Affari e lavoro”, che permette di recuperare al suo interno ben 41 posizioni rispetto allo scorso anno. Bene soprattutto gli indicatori relativi all’imprenditorialità giovanile (terzo posto tra le province italiane), al picco di crescita delle start up innovative, al numero delle imprese che hanno anche un e-commerce, alle nuove registrazioni di attività alla camera di commercio e la qualità ricettiva delle strutture alberghiere. Resta invece critico l’indice relativo al numero di imprese straniere e quello sul tasso di disoccupazione. Nell’ambito della categoria “Ricchezza e consumi” la situazione rispetto allo scorso anno resta sostanzialmente invariata, anche se migliorano i valori relativi al mercato immobiliare.

Sono invece timidi i risultati registrati nell’ambito della categoria “Giustizia e sicurezza”. Bari ha migliorato, è vero, il proprio risultato di ben otto posizioni ma resta sempre molto bassa in classifica: 88esima su 107. A incidere profondamente sul risultato che sostanzialmente si rivela negativo sono gli indici relativi a estorsioni, riciclaggio di denaro, furti e rapine e il numero totale delle denunce di delitti. Male anche il funzionamento della giustizia che registra i risultati peggiori sulla quota di cause pendenti ultra triennali e la durata media delle cause civili. In calo rispetto allo scorso anno sono invece le categorie “Demografia e società” (-33 posizioni), “Ambiente e servizi” (-1) e “Cultura e tempo libero” (-11). In questi ambiti le criticità maggiori si registrano in relazione agli indicatori della densità abitativa e della qualità di vita delle donne (occupazione, imprese, quote rosa, sport e competenze Stem); dell’ ecosistema urbano (raccolta differenziata, consumi idrici, trasporto locale) e dei giovani (concerti, aree sportive, nozze, età al primo figlio); del patrimonio museale e del verde urbano fruibile.

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