«Porterò subito in Consiglio una mozione per chiedere alla Giunta, nell’ambito del percorso di qualificazione del percorso nascita, di impegnarsi a offrire l’assistenza ostetrica a domicilio in favore delle donne pugliesi». Lo ha annunciato, in un post sui propri canali social, la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, dopo i fatti accaduti all’ospedale Pertini di Roma.
«Sono semi piccolini in un mare di terra ma è dai semi, e la gravidanza ce lo insegna, che nascono i fiori più belli», prosegue Capone, ricordando che «il sistema sanitario nazionale prevede che si possa fare gratuitamente richiesta alla propria Asl o ai consultori di pertinenza per l’ostetrica a domicilio».
Per la presidente del Consiglio regionale pugliese «non ci sono parole per un dolore così grande» come quello vissuto da «quella povera mamma all’ospedale Pertini di Roma». Sebbene il parto resti «il viaggio più bello di tutti perché sai che alla fine ti porterà a stringere quella creatura meravigliosa tra le braccia» non è, tuttavia, «tutto rose e fiori» ma «richiede uno sforzo fisico e mentale degno delle più grandi sfide umane. Chiaramente ogni esperienza è diversa – prosegue -: c’è chi entra ed esce dall’ospedale sulle proprie gambe e chi, invece, è come se si ritrovasse a ricominciare tutto da capo, a partire dal tirarsi su dal letto, perché i punti fanno male, perché magari una complicazione ti ha indebolito al punto che non riesci neanche a metterti seduta, figuramici a camminare. E in entrambi i casi, senza distinzione, pochissime ore dopo aver finalmente dato alla luce il tuo bambino arriva un’infermiera, te lo mette accanto, e poi tocca a te. Che cosa è rimasto di te poi, al di là dell’amore, non è chiaro a nessuno e forse è proprio lì che bisognerebbe intervenire», continua Loredana Capone.
«Non discuto su cosa è meglio e cosa è giusto, a questo ci pensa la scienza, d’altra parte non ne avrei nemmeno gli strumenti, dico, però, che sarebbe utile e opportuno che chi ne sente il bisogno possa contare su un supporto: nelle primissime ore dopo la nascita e anche dopo, perché se il parto è un momento difficile, i quaranta giorni che seguono la nascita lo sono altrettanto e forse di più», conclude la presidente del Consiglio regionale della Puglia.
