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venerdì 4 Ottobre 2024
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Frodi sui carburanti: 11 arresti nel Foggiano. Sequestro di beni per oltre 5 milioni di euro – VIDEO

I finanzieri del nucleo di Polizia economico finanziaria di Foggia hanno eseguito, questa mattina, 13 misure cautelari nei confronti di un gruppo criminoso dedito alle frodi sui prodotti petroliferi con base a Orta Nova.

In particolare, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale del capoluogo dauno ha disposto, su richiesta della Procura della Repubblica, che ha coordinato le indagini, 7 misure cautelari in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 obblighi di firma ed il sequestro di beni mobili, immobili e valori per oltre 5 milioni di euro.

Stando a quanto emerso dalle indagini, attraverso l’interposizione di una rete di 27 società, alcune delle quali costituite ad hoc, sarebbero state emesse fatture per operazioni inesistenti per cedere gasolio agevolato ad uso agricolo a soggetti non autorizzati, prevalentemente aziende operanti nel settore dell’autotrasporto prive di autorizzazione Uma, Utenti motori agricoli (che consente il prelievo del gasolio ad accisa ridotta entro i limiti quantitativi di assegnazione alla luce dei mezzi agricoli utilizzati e dell’estensione dei terreni coltivati).

In questo modo, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, oltre 3,2 milioni di litri di gasolio agevolato sarebbero stati “consumati in frode”, ossia immessi sul “mercato nero”.

Al centro della frode fosse ci sarebbe stato un deposito commerciale di Orta Nova che, sotto la regia della consorteria criminale, avrebbe consegnato il gasolio agevolato ad uso agricolo a soggetti non destinatari del beneficio mediante l’emissione di falsa documentazione contabile atta fornire una schermo contabile-amministrativo e dissimulare i reali destinatari.

Per ogni cessione illecita venivano, infatti, emessi un Das (Documento di accompagnamento semplificato) e la relativa fattura di vendita per giustificare la cessione. Il carburante, così scaricato “contabilmente”, veniva in realtà trasferito in due centri di stoccaggio clandestini, sempre nella zona di Orta Nova, e da lì distribuito ad ulteriori grossisti o ceduto ad utenti finali.

Considerato il quantitativo ingente di prodotto petrolifero ed il numero di cessioni illecite, i responsabili della gestione del deposito commerciale, utilizzavano una vera e propria contabilità parallela, decifrata dagli investigatori, per tenere traccia dei quantitativi di carburante, delle consegne e dei flussi finanziari attraverso una numerazione progressiva che andava da 1 a 100, in funzione ciclica, per rendicontare le consegne di gasolio agricolo ed indicare il prezzo pattuito per ogni ordine; annotare il quantitativo di gasolio agricolo ceduto; individuare le forniture pagate, indicando, in prossimità delle somme consegnate dal referente dell’associazione; depennare, in concomitanza del pagamento, le forniture mediante una annotazione.

Al centro della frode una persona della zona che, avvalendosi di alcuni stretti e fidati collaboratori, prendeva tutte le decisioni relative all’organizzazione delle attività illecite, ai soggetti nei cui confronti cedere il gasolio messo a disposizione dal deposito commerciale ed alla gestione dei capitali. L’uomo si sarebbe anche adoperato per attribuire fittiziamente ad altri la titolarità di beni e la disponibilità di denaro riconducibili ai sodali, quale profitto o provento dell’attività illecita, tra cui anche un’imbarcazione. La gestione dei depositi clandestini era, invece, affidata al figlio dell’uomo che, a sua volta, si avvaleva di altri sodali.

Uno dei depositi era stato dotato di un sistema di videosorveglianza per controllare il piazzale e le vie di accesso ed a seguito di uno dei sequestri subiti dall’organizzazione era stato acquistato anche un drone per rendere più efficaci le attività di monitoraggio.

Trenta in totale sono le persone indagate dalla Procura della Repubblica per le ipotesi di reato di associazione a delinquere; sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici ed irregolarità nella circolazione dei prodotti soggetti ad imposta; falsità materiale ed ideologica in atti pubblici; frode in commercio; dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi; trasferimento fraudolento di valori; autoriciclaggio.

Con il medesimo provvedimento è stato anche disposto il sequestro di oltre 5 milioni di euro, della sede operativa del deposito commerciale a Orta Nova, di un autoparco sito a Ordona; di due auto e un’imbarcazione a motore, cinque furgoni, un’autobotte, due autocarri, due carrelli elevatori, 77 contenitori e cisterne per carburanti con sistemi di erogazione, denaro, disponibilità finanziarie, conti correnti, libretti di deposito beni e altre utilità riconducibili agli organizzatori della frode.

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