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giovedì 28 Marzo 2024
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Razzia di impalcature nel Barese: in un deposito a Cellamare scoperta refurtiva per oltre 100mila euro

Non si sono fatti intimidire e hanno denunciato tutto alle forze dell’ordine gli imprenditori edili del Barese vittime di una serie di furti di materiale da costruzione e in particolare di ponteggi e impalcature. La loro fiducia nei carabinieri alla fine è stata ripagata visto che a Cellamare, alle porte di Bari, nei giorni scorsi è stato scoperto un deposito dove migliaia di metri quadri di ponteggi erano stati accatastati, ripuliti e selezionati, pronti per essere immessi sul mercato nero. Da alcuni anni, infatti, il costo di queste attrezzature, essenziali per i lavori edili realizzati in esterno, sono aumentatati fino a tre volte rispetto a qualche tempo fa a causa della forte richiesta del mercato dovuta anche ai “bonus facciate”.

Oggi i ponteggi «sono come un assegno circolare» spiega l’ingegner Laterza di Cassano delle Murge: l’impresa di suo padre è stata una delle prime ad essere razziata dai ladri. Il deposito nella zona industriale fu depredato qualche mese fa, come testimoniano le immagini delle videocamere di sorveglianza piazzate nella zona ma di cui la banda sembra non essersi curata visto che hanno agito indisturbati, arrivando con camion e attrezzature per portare via merce per un valore di diverse migliaia di euro. Una scena, si scoprirà in seguito approfondendo le indagini, che si era ripetuta in diversi paesi della provincia di Bari, sempre ai danni di imprenditori edili di Noci, Acquaviva, Monopoli, Gravina in Puglia, Altamura, Conversano e Putignano. Le impalcature venivano trasportate a Cellamare e suddivise secondo la tipologia, per poi essere vendute ad un prezzo di concorrenza ad imprenditori edili senza scrupoli, forse a conoscenza della provenienza furtiva della merce tanto che sono una decina le denunce a carico dei proprietari del deposito, degli autori dei furti e di chi aveva già contrattato l’acquisto.

L’operazione partita da Cassano si è estesa a diversi paesi della provincia e grazie ai sistemi di videosorveglianza e sicuramente ai vecchi sistemi investigativi come i pedinamenti dei sospettati, la verità è arrivata a galla. «Quando mi hanno chiamato per verificare se i ponteggi erano quelli rubati dal deposito – dice ancora l’ingegner Laterza – quasi non ci credevo perché è davvero difficile ritrovare questo tipo di attrezzature e dunque tutti noi vittime di questi furti siamo ancor più grati ai carabinieri per il loro lavoro». L’intera refurtiva rinvenuta, per un valore di oltre 100mila euro, è stata riconsegnata alle imprese.

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