Home Ambiente e Sostenibilità Rifiuti radioattivi, Alta Murgia sito non idoneo. È candidato a geoparco Unesco

Rifiuti radioattivi, Alta Murgia sito non idoneo. È candidato a geoparco Unesco

Il Parco nazionale dell’Alta Murgia ribadisce la non idoneità del sito come deposito di rifiuti radioattivi e ha integrato le osservazioni alla Regione Puglia, trasmesse lo scorso mese di ottobre, con la documentazione che attesa l’ufficialità della candidatura a geoparco Unesco.

La candidatura è dello scorso 29 novembre da parte del Comitato Nazionale Italiano Geoparchi Mondiali Unesco.
«L’area delle Murge non è tra quelle idonee a custodire rifiuti radioattivi, ma specie animali e vegetali protette, bellezze naturali di elevato pregio e un patrimonio geologico che aspira al riconoscimento Unesco», dice in una nota il presidente del Parco nazionale dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini.
«Con la perimetrazione delle aree contigue e la candidatura ufficiale a Geoparco abbiamo in mano due carte potenzialmente vincenti per allontanare un’ipotesi assurda che penalizzerebbe l’economia del territorio».
Oltre alla Regione, a sostegno della candidatura ci sono numerosi soggetti pubblici e privati, tra cui l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra), l’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia, il Cnr-Istituto di Geologia Ambientale e Geo-ingegneria, la Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea), l’Ordine dei Geologi della Puglia, la Federazione Italiana delle associazioni e club per l’Unesco, l’Osservatorio europeo del paesaggio di Arco Latino, il professor Bilal Haq dello Smithsonian Institution (Washington DC) e della Sorbonne University.
A sostegno del no allo smaltimento nucleare c’è la sinergia tra il Parco nazionale dell’Alta Murgia e il Parco della Murgia Materana, che già da tempo collaborano per la pianificazione coordinata delle aree gestite, allo scopo di integrare in un “sistema delle gravine” le componenti naturali, culturali ed etno-antropologiche dei due territori, tutelando habitat e specie di importanza conservazionistica a livello nazionale e comunitario. La volontà è di sottoscrivere a breve un protocollo d’intesa tra i due enti, che coinvolga anche la Provincia di Taranto.

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