“Agricoltura di precisione e 4.0 – per una produzione competitiva e sostenibile” è il tema della conferenza nazionale che si è tenuta questa mattina nell’atrio Cherubini del Politecnico di Bari, promossa dalla fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, Politecnico e Università degli studi di Bari Aldo Moro.
L’evento, ha affermato il presidente della Fondazione Leonardo, Luciano Violante, a margine della conferenza, «intende sottolineare la necessità che le nuove tecnologie siano molto più estese nella loro applicazione in agricoltura. Il futuro è lì: non è nello sfruttamento intensivo dei suoli ma nell’utilizzazione razionale dei suoli attraverso le nuove tecnologie».
È necessario, sostiene Violante, «sviluppare la rete per coprire soprattutto le zone rurali che sono poco coperte: questo è un obiettivo del Pnrr con fondi considerevoli in questa direzione. E poi c’è bisogno della formazione per saper usare queste tecnologie ed è la seconda frontiera verso la quale ci stiamo muovendo».
«Viviamo un momento in cui dobbiamo mettere insieme tutte le capacità dell’industria meccanica pugliese per costruire una nuova svolta nei mercati, a partire dall’agricoltura», ha aggiunto il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino. Per uno sviluppo sostenibile, dunque, «sarà indispensabile poter ricorrere alle nuove tecnologie: i dati satellitari per monitorare le coltivazioni, il digitale per poter diminuire il consumo di acqua per l’irrigazione. È l’unico modo che potrebbe consentire uno sviluppo armonico a livello globale e ci stiamo rendendo conto di quanto le diverse possibilità di accesso alle risorse siano un problema che poi si riverbera anche a livello locale».
Alla conferenza hanno partecipato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, il rettore dell’UniBa, Stefano Bronzini e il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Nel pomeriggio è previsto l’intervento del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli.
Fotoservizio di Luca Turi.