Manchette
giovedì 3 Ottobre 2024
Manchette
- Inread Desktop -

Buona la vendemmia a Castel del Monte. «Ma i costi sono alti, non tutti li reggono»

Campagna vitivinicola, buone le prospettive, ma con costi di produzione alle stelle: «Non so quante aziende potranno reggere a questi aumenti pazzeschi», avverte il conte Onofrio Spagnoletti Zeuli dell’omonima cantina.
Ai nastri di partenza la vendemmia 2022, c’è forte ottimismo sulla raccolta e produzione. Al netto delle condizioni climatiche che hanno favorito la coltivazione, i viticoltori devono comunque fare i conti con l’imprevedibilità delle condizioni meteo essendo i vigneti una fabbrica a cielo aperto. In alcune zone dell’Italia le cultivar più precoci hanno permesso il taglio dei primi grappoli, il clima ha influenzato il comportamento fisiologico delle varietà. In quella di Castel del Monte un assaggio è stato dato dall’uva bianca primitiva, ma in linea generale, settembre e ottobre sono i mesi classici della vendemmia segnando il momento migliore per la raccolta.
«In questi giorni sono partite al nord già le prime vendemmie ma la nostra, quella del territorio dei vigneti allevati a schiera di Nero di Troia, Bombino Nero, vitigni autoctoni da cui nasce il Castel del Monte – spiega il conte Spagnoletti Zeuli, imprenditore che da sempre si dedica alla promozione dell’intera tradizione agro-alimentare locale – partirà il prossimo mese e ci spingeremo fino ad ottobre, affinché vi sia una maturazione perfetta». Per il momento, rassicura, «l’annata è sana, l’uva è buonissima grazie a irrigazioni di soccorso, permettendo che la pianta non avesse stress particolari. Quindi la produzione è buona, sperando che il clima rimanga ventilato e asciutto e non ci siano bombe d’acqua e grandine come abbiamo visto nei giorni scorsi in alcune zone della nostra Puglia».
Lo scenario nel settore vitivinicolo continua però a soffrire, trafitto da costi esponenziali, una bolla speculativa che ha portato i prezzi a crescere vertiginosamente, una spina nel fianco delle aziende: «Le notizie che ho dalle cantine, in particolare per il primitivo – dice – è che sono piene, perché il vino non si è venduto per una serie di circostanze. I prezzi quindi sono in grandissimo ribasso, questo è sicuramente un grande problema. A questo si sono aggiunti il progressivo aumento dei costi di produzione che sono triplicati a dismisura, con i concimi, il gasolio, l’energia alle stelle, aumenti che gravano su tutta la filiera. Ma non solo, c’è tutto un comparto che ne risente come vetro, imballaggi. Non so fino a che punto si potrà reggere a questi aumenti pazzeschi, una grave criticità per il settore» conclude.

- Inread Desktop -
- Inread Desktop -
- Inread Desktop -
- Taboola -
- Inread Mobile -
- Halfpage Desktop -
- Halfpage Mobile -

Altri articoli