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sabato 5 Ottobre 2024
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Buone pratiche innovative con la direttrice ANG Lucia Abbinante

Inizia a vent’anni ad occuparsi di innovazione sociale, educazione non formale e attivazione giovanile. Oggi Lucia Abbinante, 34enne barese, è direttrice dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, un ente vigilato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Commissione Europea istituito dal Parlamento italiano nel 2007.

Negli anni Lucia parte proprio dal suo quartiere, Carbonara, con il desiderio di migliorarlo. A Bari anima e coordina diverse attività e progetti tra cui Radio Kreattiva con l’obiettivo di stimolare i più giovani su temi come l’antimafia, la violenza e le discriminazioni di genere. Porta il benessere a scuola e per il comune di Bari facilita la costruzione delle reti civiche urbane.

Dal 2020 è all’Agenzia Nazionale per i Giovani a Roma. Qui si punta molto su modelli positivi di ispirazione per le nuove generazioni, che grazie a possibilità europee e attraverso scambi culturali, diventano protagonisti di esperienze irripetibili e costruttive per migliorare la nostra società. La direttrice Abbinante è l’esempio per tutte e tutti coloro che hanno voglia di esplorare e conoscere molti coetanei con cui progettare il futuro.

Che cosa significa migliorare la società con progetti innovativi e sinergici?
«Significa sentire forte questa responsabilità. Fare sinergia e fare sistema è una cosa importante significa che qualcuno riconosce la tua competenza e il tuo talento e l’opportunità comunque di attivazione che hai nel tuo contesto di comunità. In agenzia per esempio è molto forte il tema del network ovvero mettere insieme tante di queste esperienze per generarne altre con un effetto moltiplicatore. In questo modo si può generare un cambiamento in maniera sistemica e sinergica»

Ma che tipo di sostegno offre l’ANG alle reti interregionali e internazionali?
«In Italia l’ANG gestisce il programma Erasmus Plus gioventù e Corpo Europeo di Solidarietà quindi a queste reti il sostegno che viene offerto è l’opportunità dello scambio, della mobilità europea, della mobilità giovanile. Sono importanti risorse che consentono a ragazze e ragazzi di migliorarsi sotto il profilo delle competenze non formali e allo stesso tempo alle organizzazioni di confrontarsi per sviluppare dei nuovi modelli di cambiamento. In ultimo c’è un aspetto da non trascurare quello del volontariato europeo giovanile che comunque è importantissimo per quanti giovani stanno ancora cercando la loro strada o comunque vogliono fare un’esperienza di empowerment rispetto a quello che è il loro percorso di vita che fino ad allora hanno progettato»

Come si sta sviluppando il concetto di Community al Sud?
«La Community è un concetto antico. Nel senso che noi sentiamo molto forte il tema dell’accoglienza, della solidarietà, della comunità, dello stare insieme, del mutuo aiuto, del mettere insieme le forze per produrre qualcosa. Quando certe volte penso alla community al sud mi viene in mente quando ero bambina e si faceva la salsa di pomodoro tutti insieme. Era un lavoro, una catena di dedizione, ognuno metteva le proprie competenze per produrre comunque una cosa importante che impattava in tutta la famiglia. È un po’ questo, noi al sud sentiamo fortissimo il tema della community. Si sviluppa molto bene ricordiamo che per esempio che in Puglia o nella stessa Basilicata abbiamo delle esperienze di costruzione di community giovanile molto forti che stanno sicuramente producendo un cambiamento importante, stanno portando queste regioni anche nel contesto europeo»

L’edicola del sud è su carta, su web, in radio e in podcast. Il giornale di carta però fa la differenza lo abbiamo letto in un suo post social
«Quando facevo attivazione giovanile nel mio quartiere sono stata promotrice di un primo bollettino di un’associazione. Abbiamo voluto produrre il giornale di carta piuttosto che altre forme, perché volevamo che si potesse toccare con mano il nostro lavoro e soprattutto perché è intergenerazionale quindi ci dà l’opportunità di raggiungere tutti per far sentire un po’ la presenza nonostante io sia una grandissima fan delle digital radio e degli strumenti digitali».

I giovani come possono ispirare un cambiamento? Rendendosi conto che le loro piccole azioni quotidiane, le loro piccole azioni nel loro quartiere, le loro piccole azioni a scuola e le loro piccole azioni in famiglia sono già un cambiamento e quindi è da lì che deve partire la più grande ispirazione, guardando al piccolo. Io non smetto mai di promuovere questo concetto ai ragazzi e le ragazze per dire che ci servono tanti piccoli esempi che provengono dalla quotidianità che possono generare un’ispirazione nella vita degli altri.

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