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Energia elettrica, la fine del mercato tutelato e l’allarme di Adiconsum per la mancanza di regole

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Nell’attesa di sapere se la richiesta di proroga del mercato tutelato fino al 31 dicembre 2024 verrà accolta o meno, dal primo luglio 2024, il mercato tutelato del mercato dell’energia elettrica dovrebbe cessare di esistere. Coloro che si trovano nel mercato tutelato passeranno direttamente al Servizio a Tutele Graduali (Stg) senza dover fare niente. Chi si trova invece nel mercato libero, può rientrare nel mercato tutelato entro oggi per passare automaticamente all’Stg dal primo luglio 2024.

Mercato locale

Per quel che concerne la Puglia e la Basilicata non ci sarà un unico fornitore di energia elettrica, ma gli ambiti sono stati assegnati attraverso gare specifiche divise per aree attraverso l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera). Il capoluogo e la sua provincia verranno servite da Edison per l’Area Sud 5; All’Area 6 Sud, invece, appartengono i territori di Taranto e Brindisi, e verranno serviti da Iren. Stessa sorte toccata alla Bat e Foggia. Lecce invece, come Bari, verrà servita dalla Edison. Nell’Area Sud 6, rientrano anche Potenza e Matera che avranno come fornitore l’Iren di Salerno. Ma pare che la lotta dei sindacati, nonostante tutto non sia ancora finita.

Le reazioni

«Secondo noi non c’è una ragione accettabile a questa decisione intempestiva e intollerabile. 10 milioni di contratti, oggi in fascia tutelata sono il boccone ghiotto per più di 700 venditori che da oltre 20 anni fingono di farsi concorrenza e propongono ai cittadini, con metodi da codice penale, fantasmagorici risparmi e opportunità di cui nessuno finora ha potuto godere», denuncia Amadeo Testa segretario generale della Flaei Cisl. «Sono 23 anni che opera il decreto Bersani, è la storia che parla: in condizioni di normalità chi non ha fatto scelte di mercato ha risparmiato il 23 per cento in bolletta» sottolinea ancora Testa, che aggiunge concludendo «questi cittadini, da gennaio prossimo, perderanno tali vantaggi per scelta ideologica, creando ulteriori difficoltà agli strati sociali economicamente più deboli, proprio mentre essi soffrono i rincari delle materie prime e dell’inflazione».

La posizione Flai Cisl

Era stata proprio la Flaei, ai tempi della liberalizzazione del settore elettrico a chiedere la nascita dell’Acquirente Unico, proprio per difendere le fasce più deboli e dare un equilibrio al mercato della vendita. Ricorda Testa «La sua funzione calmieratrice è stata decisiva nel contenere le tariffe del nostro paese nell’ultimo ventennio e privandosene si lascia alla “speculazione” dove fermare i costi finali». Il sindacalista ricorda poi che «oggi il quadro è del tutto diverso da quello vissuto a fine secolo scorso quando si è legiferato, e non soltanto per i modificati scenari geopolitici e per una diversa sensibilità ambientale, ma anche per l’avvento dirompente di tecnologie che forse consigliano più di un aggiustamento dei meccanismi di formazione dei prezzi».

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