Home Attualità In un libro Latorre racconta il “caso marò”: «Convinto della mia innocenza,...

In un libro Latorre racconta il “caso marò”: «Convinto della mia innocenza, ma dovevo fidarmi»

«Ero fermamente convinto della mia innocenza ma da militare avevo il dovere di fidarmi». Con questa affermazione Massimiliano Latorre ripercorre il caso che l’ha riguardato e che racconta nel libro “Il sequestro del marò”, scritto con Mario Capanna, presentato oggi alla Camera.

«Nasce per un atto dovuto nei confronti di chi mi è stato vicino. Non mi sta bene che mi si additi ancora come un assassino, ritenendo che la vicenda non sia stata chiarita», dice Latorre.

Il libro ripercorre la vicenda, diventato un caso internazionale, dall’arresto in India di Latorre, accusato con Salvatore Girone di aver ucciso nel febbraio 2012 due pescatori al largo delle coste del Kerala mentre svolgevano una missione antipirateria a bordo della nave mercantile Enrica Lexie.

A gennaio di quest’anno l’accusa contro i due fucilieri di Marina è stata archiviate dal gip di Roma e nelle scorse settimane Latorre ha intrapreso un’azione legale contro lo Stato per non averlo tutelato nel corso della vicenda e averlo rimandato in India esponendolo al rischio della pena di morte.

«Latorre – ha detto Capanna – era il capo team e si è assunto la responsabilità di raccontare in prima persona. Per la prima volta la storia viene raccontata per intero, alla fine il lettore si chiederà “ma è mai possibile che sia successo questo”’. Purtroppo è stato possibile. Ogni affermazione di questo libro è verificata e non è smentibile».

Secondo Capanna, «l’assenza di una controinchiesta italiana è stato il punto di debolezza iniziale che ha costretto l’Italia a camminare sempre in salita» e «la proposta di Edmondo Cirielli di Fratelli d’Italia di istituire una commissione d’inchiesta è giustissima e il libro potrà essere d’aiuto».

Per l’avvocato Fabio Anselmo, che difende Latorre, «Massimiliano è stato vittima di sistematica violazione dei diritti umani. Vivere con la spada di Damocle della pena di morte non gli doveva essere ordinato». Alla presentazione anche il viceministro degli Estero Edmondo Cirielli, la senatrice di Sinistra Italia Ilaria Cucchi, l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Exit mobile version