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Migranti, Alarm Phone denuncia: «Decine di morti al largo della Libia». L’accusa all’Italia: «Ritarda i soccorsi»

«Secondo diverse fonti, decine di persone di questa barca sono annegate. Dalle ore 2:28, dell’11 marzo, le autorità erano informate dell’urgenza e della situazione di pericolo. Le autorità italiane hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandole morire». Così su Twitter la ong Alarm Phone, in merito a un barcone con 47 persone a bordo che era partito dalla Libia e sul quale aveva lanciato ieri una segnalazione.

Dopo aver perso i contatti con la barca per lunghe ore, Alarm Phone è riuscita a parlare con i migranti a bordo dell’imbarcazione questa mattina.

In un primo momento, l’organizzazione non governativa informava che «La cosiddetta guardia costiera libica ci ha detto che le autorità italiane avrebbero coordinato i soccorsi ma non danno alcuna informazione. Le persone devono essere salvate e portate in salvo in Europa ora».

Poi il contatto: «Le persone in difficoltà – scrivevano da Alarm Phone su Twitter – ci hanno chiamato di nuovo questa mattina. Più di 24 ore dopo il nostro avviso iniziale alle autorità, sono esausti e ancora in mare, a combattere il vento e le condizioni meteorologiche avverse. Esortiamo le autorità a coordinare un salvataggio il prima possibile e portare le persone in salvo in Italia».

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