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martedì 15 Ottobre 2024
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Basilicata, riprendono le prestazioni sanitarie dopo la protesta

Chiusa una brutta pagina per la regione Basilicata, che non dovrà più ripetersi. Questo il commento del presidente, Vito Bardi dopo l’incontro di ieri mattina convocato dalla Regione Basilicata con le strutture private accreditate e che ha portato alla ripresa delle prestazioni a partire da oggi.

«Fermo restando che si conferma l’impegno di questa amministrazione e degli uffici per risolvere gli aspetti tecnico-finanziari relativi al pagamento delle prestazioni erogate negli ultimi tre mesi del 2022, bisognerà verificare le eventuali risorse a carico del bilancio regionale», ha commentato l’assessore regionale alla Sanità, Francesco Fanelli, convinto di poter ripristinare e  garantire gli accordi tra regione e strutture del privato accreditato al fine di «salvaguardare i lavoratori e gli operatori tutti delle strutture e garantire standard di cura efficienti sul territorio, non solo per il presente ma anche e soprattutto per la futura programmazione».

All’incontro hanno preso parte i rappresentanti delle associazioni di categoria, il presidente Vito Bardi, il vicepresidente e assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli e il direttore generale della direzione generale per la Salute e Politiche della Persona, Francesco Bortolan.

Dunque è stato trovato un primo punto di intesa insieme per la salute dei cittadini. «Ci rivedremo presto con tutti i dati acquisiti del 2022, per avere una visione unitaria. Per il 2023 il nostro obiettivo sarà pagare il budget alle strutture con cadenza mensile per evitare quello che in Basilicata accade da sempre. Questo è il cambiamento. Dall’altra parte, ci saranno più trasparenza e più controlli», ha poi concluso il governatore.

D’ora in avanti, la responsabilità della sopravvivenza di strutture e pazienti è tutta intera nelle mani del presidente Bardi e della Regione. Questo, invece, il messaggio dell’Unità di Crisi Sanitaria che ha aggiunto: «Il motivo dello stop era un motivo di insostenibilità economica. Insostenibilità che rimane tale anche ora, nonostante la scelta di riprendere ad erogare prestazioni SSN. Ma alla luce delle rassicurazioni di una risoluzione immediata della vertenza che provengono da via Verrastro, i componenti dell’Unità di Crisi prendono questa decisione, consapevoli che qualora la parola di Bardi e Fanelli non venga rispettata, non ci sarà più possibilità di evitare la morte delle strutture».

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