Home Basilicata Botteghe chiuse, Follia (Volt Basilicata): «È tempo di rilanciare il settore»

Botteghe chiuse, Follia (Volt Basilicata): «È tempo di rilanciare il settore»

«Nella Basilicata in via di estinzione, insieme agli abitanti scompaiono anche i negozi e le botteghe». È l’amara riflessione condivisa dal coordinatore regionale di Volt, Eustachio Follia, il quale ha commentato come negli ultimi dieci anni siano scomparsi 2000 artigiani su 14.000, registrando un -14%.

«Nel solco di una tendenza che è simile in tutta Italia. Con gli artigiani, si dissolvono tradizioni secolari ed esperienze preziose. Stanno scomparendo falegnami, restauratori, fabbri, calzolai, ma anche riparatori di elettrodomestici, orologiai e ricamatrici. È il prezzo dell’usa e getta. Stiamo gettando via non solo oggetti, ma anche professioni che erano arte e storia della società e che hanno disegnato le nostre città», ha aggiunto il materano che ha rimarcato come con la chiusura delle botteghe e dei negozi di vicinato, diventano «più grigie» anche le città.

Ma questo è un trend che può essere cambiato: a detta di Follia l’artigianato in Italia, e soprattutto in Basilicata per le sue peculiarità, può vivere una nuova stagione grazie alla cosiddetta “orange economy e alla Zes”. «Che cos’è una Zes? Zona economica speciale, un’area geograficamente delimitata con incentivi specifici per le attività commerciali e produttive: esenzioni fiscali e semplificazioni amministrative. La Basilicata rientra nella Zes Jonica, che comprende Puglia e Basilicata», ha specificato ancora.

Follia ha dichiarato come i modelli di Zes sperimentati a livello internazionale, attraverso l’introduzione di agevolazioni e incentivi per la cosiddetta orange economy, hanno dimostrato che «nell’era della rivoluzione digitale e dell’economia della conoscenza, la cultura rappresenta l’infrastruttura strategica intorno alla quale costruire politiche lo sviluppo».

Da qui il suo auspicio: «Il territorio lucano può vantare un primato fatto di patrimonio storico, archeologico e culturale, difficile da insidiare e che pertanto costituisce un vantaggio competitivo fondamentale nel capitalismo culturale: il territorio e il genius loci conferiscono ad ogni prodotto una storia, una caratteristica specifica, un senso che non possono essere imitati in altri mercati».

Per il coordinatore di Volt Basilicata, dunque, la Zes deve essere l’occasione per riconoscere e valorizzare anche l’artigianato, comprenderne che esso rappresenta posti di lavoro, impatto economico, con ricadute positive anche in termini di coesione sociale, di rigenerazione urbana, di turismo e di investimenti.

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