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Incidente mortale a Miglionico, Cia chiede una campagna di prevenzione sulla guida dei trattori

Ennesimo incidente sul lavoro in Basilicata, dove nelle scorse ore un uomo di 53 anni è rimasto ucciso, schiacciato dal trattore che stava utilizzando nella sua azienda e che si è ribaltato. Una modalità di incidente che costituisce «la principale causa di infortunio mortale sul lavoro nelle aziende agricole lucane (72% dei casi), con l‘agricoltura che con l’edilizia è il settore con il più alto numero di morti bianche». A denunciarlo è Cia Matera, che nelle parole del presidente Giuseppe Stasi sottolinea come si tratti di «una situazione che non ci stancheremo mai di denunciare e che in generale ha due cause principali: la collocazione delle aziende come nel caso di Miglionico in aree impervie, con difficoltà oggettive nelle attività, e un parco di automezzi agricoli che secondo le statistiche risulta vecchio e obsoleto». E il comparto dell’agricoltura, in Basilicata, è messo peggio di quello dell’edilizia in termini di morti e infortuni, cui vanno ad aggiungersi un migliaio di denunce l’anno di malattie professionali. Da qui, il sollecito di Cia Basilicata al Dipartimento Politiche Agricole della Regione per promuovere una campagna di prevenzione contestuale all’attività di formazione e di aggiornamento per la guida dei trattori.
«L’agricoltura – continua Stasi – non necessita di grandi e sofisticati sistemi di prevenzione e controllo della sicurezza, ma piuttosto di buone pratiche, di giuste precauzioni tecniche e di una razionale organizzazione del lavoro, elementi di forte incidenza sull’abbattimento dei rischi. Inoltre è necessario investire, in via prioritaria, sulla formazione e l’informazione dei datori di lavoro e dei lavoratori».
Tra le proposte della confederazione, anche un provvedimento per la rottamazione degli automezzi agricoli obsoleti e un pacchetto di aiuti per acquistarne di nuovi, per svecchiare un parco macchine complessivo nazionale che vede 1,5 milioni di trattori con un’età media di 25 anni, di cui solo 20mila all’anno vengono rinnovati.
«Con i nuovi provvedimenti nazionali vengono premiate la determinazione e la perseveranza di Cia, che ha sempre rivendicato la necessità di estendere per equità anche al settore agricolo gli incentivi Industria 4.0, misura strategica per la politica imprenditoriale del Paese», sottolineano. Tra i vantaggi di un ammodernamento del parco macchine, anche l’impatto ambientale, come evidenziato dal direttore Cia Matera Donato Distefano: «Si pensi solo agli effetti positivi in Basilicata per la sostituzione di trattori, attrezzature e macchine per trasformazione dei prodotti agricoli con mezzi più moderni, tecnologici e a bassa emissione CO2».

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