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L’allarme di Angelo Summa (Cgil Basilicata): «Senza determinate misure, si rischia il collasso»

«Ci aspetta un autunno caldo. Il prezzo del gas e dell’energia sono i temi veri da affrontare subito. Basta con le campagne populistiche e le distrazioni elettorali. Le proiezioni sul caro-energia parlano di una incidenza sul costo della vita dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie con una impennata dell’inflazione tra le più alte degli ultimi decenni e una erosione pesante del potere d’acquisto». Questo l’allarme lanciato dal segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa il quale evidenzia anche il rischio che le aziende non reggano alla tenuta dei livelli di produzione e quindi alla competizione a causa del repentino incremento dei costi dell’energia triplicati in pochi mesi. «Tale criticità si traduce nel serio rischio di una implosione del sistema famigliare e produttivo della Basilicata, con le imprese che già stanno pensando al ridimensionamento dei propri organici e/o a fare un ricorso massivo agli ammortizzatori sociali, ove ancora utilizzabili», ha specificato.

Per Summa bisogna mettere in campo tutte le azioni possibili affinchè le aziende sopravvivano. Per tali motivi il sindacalista chiede alla Regione Basilicata di mettere al centro della propria azione programmatica una «rimodulazione della proposta della legge sul gas, da erogare gratis a scaglioni di reddito. Quanto alle risorse derivanti dagli altri milioni di metri cubi va costituito un fondo per la transizione energetica in grado di convertire i settori produttivi in crisi, sviluppare nuove filiere produttive, sostenere i salari così da salvaguardare l’occupazione e/o ammortizzare le conseguenze della perdita di posti di lavoro».

Rispetto alla crisi che attanaglia l’intero sistema paese, il numero uno lucano della Cgil ha detto che la regione dispone di risorse finanziarie aggiuntive «che non dovrebbero essere disperse, ma rappresentare un’opportunità per contrastare gli effetti di una recessione in corso».

A detta di Summa lo stesso fondo dovrebbe prevedere, inoltre, una dotazione finanziaria finalizzata ad integrare la retribuzione della cassa integrazione e degli altri ammortizzatori sociali. «Questo intervento garantirebbe il sostegno reddituale e la sopravvivenza economica di centinaia di nuclei famigliari, soprattutto in questo periodo di crisi in cui si sta assistendo ad un crollo repentino del potere di acquisto. Il problema della tenuta occupazionale, lo denunciamo da mesi ormai, è sempre più urgente ed è reso ancor più grave dalla vertenza Stellantis di Melfi e dalla crisi dell’intero indotto dell’automotive e di tanti altri settori», ha rimarcato.

Non c’è più tempo da perdere serve un intervento immediato. «Così la Basilicata, anche se, rispetto alle regioni italiane, dispone di ingenti risorse finanziarie, rischia, già a partire dal prossimo autunno, come dimostrano le numerose richieste di attivazione di vertenze sindacali, il collasso oltre che una emorragia di posti di lavoro», ha concluso.

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