Home Basilicata L’allarme di Summa (Cgil Basilicata): «Sanità lucana sempre più al collasso»

L’allarme di Summa (Cgil Basilicata): «Sanità lucana sempre più al collasso»

Aziende sanitarie senza direzione, carenza di medici e di personale infermieristico. È l’allarme del segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa sulla situazione della sanità lucana, sempre più al collasso. Per Summa la conseguenza di tutto questo è «l’abbassamento dei livelli qualitativi assistenziali che stanno letteralmente minando alle basi il diritto alla salute dei cittadini lucani».

A detta del segretario, il presidente della Regione Bardi e l’assessore alla Sanità Fanelli non possono oscurare nulla dal momento che i fatti parlano da soli: «Liste di attese infinite, nessuna politica di prevenzione e, soprattutto, ospedali allo stremo. Il San Carlo fa fatica ad essere eccellenza per la funzione che ha sempre avuto di essere ospedale regionale, il Madonna delle Grazie e il sistema sanitario materano sono ormai destrutturati, per non parlare del diritto alla salute negato nelle aree più di “frontiera” del nostro territorio. E ancora il Crob, che riveste un ruolo fondamentale nel campo della ricerca e nella cura delle malattie oncologiche e che da mesi è ancora senza una guida. A questo si aggiunge il disastro dell’Asp dopo la rimozione del direttore Bochicchio, inviso al governo regionale», ha specificato Summa.

Il risultato delle politiche dell’esecutivo regionale, per il segretario, è che «l’Azienda sanitaria locale della provincia di Potenza sta chiudendo reparti in tutto il territorio provinciale: dall’ospedale di Villa d’Agri ai presidi sanitari di Lagonegro e Melfi». Dunque una situazione drammatica quella che vive sanità lucana, figlia di «scelte sbagliate rispetto alle quali il presidente Bardi dovrebbe valutare seri interventi nell’immediato. L’apertura al confronto con le parti sociali, con il territorio e i suoi rappresentanti istituzionali, a partire dai sindaci all’ordine dei medici, rappresenterebbe un gesto di partecipazione democratica e sensibilità verso il territorio e la sua gente». Da qui poi la proposta: «Sarebbe utile immaginare di destinare una parte delle compensazioni ambientale, invece, per programmare e fare scelte che possano garantire assunzioni di personale, potenziamento delle strutture ospedaliere, territoriali e socio-assistenziali oltre che l’abbattimento delle liste d’attesa attraverso un grande investimento per una sanità pubblica che curi e garantisca il benessere di tutti», ha poi concluso il segretario.

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