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Ente Parco della Murgia Materana: passi in avanti per la riapertura del “sentiero 406”

Dalle parole ai fatti. Dopo la recente intervista rilasciata in esclusiva a “L’Edicola del Sud”, con cui si preannunciava il proseguimento dei lavori che avrebbe consentito l’apertura del sentiero 406 del Parco Murgia, venerdì sera c’è stato un incontro tra l’Ente Parco della Murgia Materana e il Comune della città dei Sassi per dare una svolta alla questione e, dunque, consentire la fruizione di questo importante attrattore cittadino. Qualche settimana fa, il presidente dell’Ente, Michele Lamacchia ha avviato una serie dei rilievi tecnici, risultati positivi per l’obiettivo finale: essi sono stati effettuati sul costone roccioso fessurato lungo il sentiero 406, da cui si accede alla passerella in legno che attraversa il torrente Gravina verso il Belvedere, chiusa nei mesi scorsi per ragioni di sicurezza. Il dato è emerso nel corso di un incontro organizzato dal primo cittadino Bennardi e dal presidente Lamacchia con il dirigente alle Opere pubbliche del Comune, Ignazio Oliveri, e il professor Vincenzo Simeone, incaricato di effettuare i rilievi sul gigantesco masso, coordinando un gruppo di ricerca di Geologia applicata presso il politecnico di Bari per volontà dell’Ente.

All’esito dell’incontro, si è accertato che l’area potrà essere presto messa in sicurezza, permettendo la riapertura e il passaggio dei visitatori mentre si effettueranno gli interventi preliminari. Infatti, dalla prima relazione sulle condizioni di stabilità del blocco di roccia calcarenitica, è evidente che la fessurazione ha un’ampiezza variabile dai 3 ai 7 centimetri ed è accentuata dalle radici di un albero, ubicato a circa metà altezza della frattura. Quindi, al momento, sarà necessario un rapido intervento di estirpazione delle radici, in maniera tale da evitare che la rivegetazione primaverile accentui ulteriormente il problema.

Successivamente sarà effettuato un approfondimento sulle condizioni geometriche del sito, accertando la profondità e l’estensione della frattura sull’altro versante, quindi la redazione di una perizia per la messa in sicurezza, l’affidamento e l’esecuzione dei lavori e, infine, il monitoraggio del sito “post mortem”. Non potendo installare un ponteggio, le operazioni dovranno essere svolte da operai rocciatori esperti, ma intanto il sentiero potrà essere riaperto con la necessaria cartellonistica di avvertimento per i fruitori. Soddisfatti Bennardi e Lamacchia per la sinergica collaborazione tra Comune ed Ente Parco, con il rammarico del sindaco che un mese fa aveva chiesto alla Regione Basilicata i fondi necessari all’intervento di somma urgenza, stimati in 110mila euro, non ricevendo alcuna risposta. «A questo punto – ha commentato Bennardi – cercheremo di sopperire con risorse comunali (10mila euro) all’intervento di pulizia, per consentire la riapertura del sentiero in tempi compatibili con la vicina stagione turistica».

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