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lunedì 23 Settembre 2024
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Il sindaco di Pisticci accusa «La Regione ci penalizza»

La sanità territoriale è l’oggetto del contendere e delle politiche regionali sulla tutela della salute dei lucani. A riguardo monta la polemica sui ridimensionamenti generalizzati che non risparmiano i laboratori di analisi, come quello di Tinchi, «da 42 anni presidio sanitario strategico non solo per Pisticci ma per gran parte del metapontino», come evidenzia il sindaco di Pisticci, Domenico Albano. Lo sosterrebbero anche gli atti della Regione che sta lavorando a «una ulteriore spoliazione di preziosi servizi del territorio, centralizzando le cure nei centri più grandi». A riguardo emergerebbe «la volontà di riorganizzazione dei laboratori di analisi secondo il modello Hub and Spoke, con la individuazione di laboratori di serie A (Matera e Policoro) e laboratori di serie B (Tricarico e Tinchi) con questi ultimi che diventerebbero Centri preanalitici territoriali (Cpt) con attività di prelievo di 6 ore giornaliere», avallando così una riorganizzare della rete dei laboratori di analisi regionali, riducendo Tinchi e Tricarico a meri punti di prelievo, rispettivamente di Policoro e di Matera, basandosi su un mero calcolo statistico che non risponde alla realtà territoriale e alla esigenze della popolazione residente.

Infine, non sono chiare le modalità con cui l’Asm prevede di trasportare i campioni prelevati dall’Ospedale di Tinchi a Policoro, «tra l’altro vincolando la possibilità di effettuare ulteriori esami durate la giornata in caso di necessità, ignorando così le problematiche connesse ai disservizi di tale accentramento e di fatto negando ai pazienti e agli utenti del nostro presidio sanitario gli stessi diritti di quelli di Matera e Policoro, Ospedali peraltro già notoriamente pesantemente congestionati».
Si chiede agli organi gerarchicamente superiori la verifica della compatibilità di queste scelte con il rispetto dei Lea (livelli essenziali di assistenza) ribadendo quanto richiesto dallo stesso Ministero della Salute alla regione Basilicata circa un anno fa. «Ciò, anche in virtù della storia, della vocazione e delle potenzialità del Presidio pisticcese, oltre che in relazione alle specifiche ed articolate esigenze sanitarie dell’intero territorio metapontino, elementi che richiedono una sua piena valorizzazione e non il contrario. Solo così, e non con lo smantellamento dei servizi sanitari, si sposterebbe definitivamente l’asse di intervento sul territorio, declinando compiutamente la mission del servizio sanitario e riducendo drasticamente le disuguaglianze e i costi della disorganizzazione e dell’inefficienza», conclude Albano.

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