Home Basilicata Matera La ricerca del bello nei viaggi d’ottobre a Matera

La ricerca del bello nei viaggi d’ottobre a Matera

Un ottobre roseo per il turismo di Matera in termini di flusso, di permanenza e per le richieste di quello che Nicola Taddonio, presidente Confguide Matera, definisce un «turismo culturale vero», alla ricerca del bello e dell’anima reale di questa città. Matera si assesta come tappa di passaggio tra mete di turismo importanti come la costiera amalfitana e la costa pugliese, ma sempre più guadagna il suo posto come meta di turismo di alto livello.

Per Taddonio, i numeri sono ottimi e consentono di guardare al futuro con più tranquillità, pur sempre con un occhio alla crisi economica. Mancano però dei tasselli importanti perché la città possa esprimere al meglio le proprie potenzialità: «Il dato più eclatante è sicuramente, ancora una volta, non vedere la luce in fondo al tunnel sulla situazione del Parco di Murgia Timone», aggiunge Taddonio, che evidenzia come «a lavori consegnati, ancora non esiste un bando e questo comporta oggettive e gravi difficoltà anche nel rispondere alle richieste dei clienti».

Le agenzie, per non incorrere in rischi e in mancanza di informazioni chiare da poter restituire anche ai viaggiatori, sono infatti costrette ad escludere dai pacchetti tutta la zona della Murgia che circonda la città dei Sassi, in particolare quando si tratta di gruppi: «È un problema che va affrontato, a fronte di una decisione sciagurata della scorsa amministrazione che ha escluso i gruppi dall’area di Murgia Timone, ma che adesso cominciano a tornare. Stando così le cose, c’è il rischio di farsi male, con dispendio di risorse economiche e umane per i soccorsi e un gravissimo danno all’immagine».

Gruppi che spesso arrivano con tour leader senza patentini da guida turistica e scelgono di non avvalersi della guida turistica locale, situazione irregolare che però spesso sfugge ai controlli dei vigili urbani, con i quali le associazioni di categoria hanno infatti richiesto un ulteriore incontro per capire come svolgere effettivamente le verifiche. C’è poi la questione del bando comunale degli eventi, che si prospetta su piano biennale: «Ci aspettiamo che le cose procedano più speditamente, in modo da poter conoscere almeno un minimo il calendario degli eventi previsti nei prossimi mesi e poterlo così proporre a chi ne farà richiesta».

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