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lunedì 7 Ottobre 2024
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L’ex conservatore della Pinacoteca, Saluzzi: «Spero che il ministero si attivi per potenziare il personale di vigilanza e i sistemi di sorveglianza»

Nei giorni scorsi è stata trafugata un’opera esposta nella sede di Palazzo Lanfranchi del Museo nazionale di Matera. Si tratta del dipinto “Effetto di neve” databile al settimo decennio del XIX secolo dell’artista venosino Giacomo Di Chirico (Venosa 1844 – Aversa 1883), facente parte della Collezione Camillo D’Errico di Palazzo San Gervasio (PZ).

A darne notizia è il Museo nazionale di Matera tramite una nota: «Sono in corso indagini dei Carabinieri della Compagnia di Matera e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari per chiarire le dinamiche dell’accaduto. Il riserbo sulla vicenda è determinato da una scelta investigativa per consentire alle forze dell’ordine di effettuare accertamenti speditivi in città».

Noi de L’Edicola del Sud abbiamo sentito anche l’ex conservatore della Pinacoteca D’Errico di Palazzo San Gervasio, Mario Saluzzi, il quale telefonicamente ci ha comunicato: «Il furto dell’opera di Di Chirico è un accadimento increscioso perché dimostra che tutto il patrimonio d’Errico di proprietà dell’ente morale esposto a Matera è in pericolo. Spero che il ministero della cultura si attivi immediatamente per potenziare il personale di vigilanza e i sistemi di sorveglianza nel museo nazionale di Matera. Sono sicuro che i Carabinieri del nucleo tutela del Patrimonio di Bari riporteranno a casa il quadro».

Sul caso è intervenuto anche il consigliere di Matera Civica, Pasquale Doria, grande studioso della storia cittadina: «Giacomo Di Chirico è stato un talentuoso artista lucano, non ci sono dubbi. Ma non risulta che le sue opere vadano a ruba. Che mercato hanno? Secondo me l’incauto mariolo ha pensato, sbagliando tutto, a Giorgio De Chirico. È il caso di commentare che siamo alla metafisica del furto. A suo modo un artista ermetico, sicuramente incompreso, trafugatore con audacia sortita sotto l’effetto della neve raffigurata nel dipinto. E fu subito sera, o pera?», ha commentato il consigliere comunale.

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