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sabato 21 Settembre 2024
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Matera, il consigliere Pasquale Doria: «La città è schiava dello scartamento ridotto»

Come sarà trasformata la tratta urbana delle Fal, in metrotranvia oppure in metropolitana leggera? È la domanda che si pone il consigliere comunale materano, Pasquale Doria dopo gli annunci da parte dell’assessora regionale alle Infrastrutture e dell’ente comunale. «I significati dei due sistemi di trasporto, benché propagandati all’unisono, non sono equivalenti. I rotabili delle metrotranvie possono circolare in superficie, anche insieme al traffico su gomma e, ove possibile, su una sede tranviaria propria. I rotabili delle metropolitane leggere, invece, si muovono generalmente su binari, nel caso specifico a scartamento ridotto», ha specificato Doria.

Per l’esponente di “Matera Civica” si tratta di considerazioni che nascono spontanee dopo una serie di «affermazioni trionfalistiche, decisioni mai condivise a livello di consiglieri comunali e men che meno con la cittadinanza». Dunque, ha rimarcato ancora, sono state notizie diffuse solo tramite comunicati stampa riguardanti un percorso da adeguare alle nuove funzioni, mentre per quanto riguarda le risorse si è fatto riferimento a un investimento di 63 milioni di euro, di cui 45 serviranno per l’acquisto di 5 locomotrici, al costo di 9 milioni di euro l’una, mentre i rimanenti 18 milioni di euro serviranno ad adeguare le infrastrutture. Intanto, si parte con un finanziamento di 36 milioni di euro stanziati dal ministero dei Trasporti. Tempi di realizzazione previsti entro dicembre del 2026 e l’opportunità di prolungare il servizio fino alla stazione di Altamura. «Occorre precisare che l’intero tragitto a scartamento ridotto non è elettrificato e la stessa cosa vale per la prosecuzione fino a Bari, linea i cui termini di percorrenza tramite motrici termiche diesel sono bloccati alle solite quasi due ore, ma non la domenica, quando il servizio su questa linea è del tutto sospeso», ha puntualizzato Doria.

I nuovi treni da 9 milioni l’uno sono a doppia trazione, diesel ed elettrica, un sistema sperimentale di accumulatori a bordo, che si avvale di batterie ricaricabili e da attivare solamente nel circuito urbano. «E dopo? Che fine faranno i gas di scarico del motore diesel? Interrogativo non secondario, anche perché con due diversi sistemi di trazione accoppiati appare contraddittorio parlare di metropolitana leggera, rimane in realtà un treno e anche pesante, di più, fermo alla logica dello scartamento ridotto». Ma non finisce qui: «Ridotte sono anche le informazioni sulla gestione del servizio, a quanto pare, a carico del Comune. Capitolo sul quale è notte fonda, nel senso che non è dato sapere con quali coperture finanziarie l’ente locale dovrebbe gestire il servizio e (dal punto di vista quantitativo) per quale utenza?».

Da qui l’amara conclusione finalizzata a richiedere approfondimenti sulla questione: «Al momento, oltre agli annunci, non si hanno certezze su studi specifici e, considerata l’importanza dell’intervento, chiedersi se il gioco valga la candela è più che legittimo».

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