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Matera, «L’ex scuola “A. Volta” ha le carte in regola per diventare un grande contenitore culturale»

«Sono convinto che l’edificio dell’ex Scuola Alessandro Volta, abbia tutte le carte in regola per diventare un nuovo contenitore culturale, attrattivo sul versante turistico culturale». Questo è quanto dichiara il primo cittadino di Matera, Domenico Bennardi dopo la recente discussione sul futuro dell’immobile.

Un gioiello cittadino che urge recuperare. «Più che per la valenza architettonica dell’edificio, è la sua posizione nel contesto urbano che lo candidano in modo naturale a un luogo connesso con altre infrastrutture culturali – aggiunge il sindaco -. Posizionato nell’asse di collegamento tra il Castello Tramontano, la costituenda Casa del Cinema e soprattutto i Musei Nazionali del Lanfranchi e Ridola, può delinearsi all’interno di un itinerario e percorso culturale strategico del centro cittadino recuperando la visione di quel progetto di sviluppo “Matera Cultura”, troppo a lungo dimenticato, del professore D’Elia che intendeva creare un contesto urbano aperto, dialogando tra stili e ambiti architettonici diversi ma usando il giardino del Ridola, immediatamente alle spalle del Volta, come connettore urbano e la cultura come comune denominatore».

Nei giorni scorsi il sindaco e l’assessora alla Cultura del Comune di Matera, Tiziana D’Oppido hanno avuto una interlocuzione con il Direttore Generale dei Musei d’Italia del Ministero della Cultura, professore Massimo Osanna, e la direttrice del Museo Nazionale D. Ridola, architetta Anna Maria Mauro: si è parlato di un protocollo di intesa sulla Balena Giuliana, ma anche dell’immobile del Volta.

«Ho espresso personalmente al professore Osanna – continua Bennardi – il desiderio e la volontà di immaginare quel luogo, come un nuovo grande centro espositivo museale, un attrattore culturale possibilmente pubblico. Ho chiaramente espresso che il Ministero della Cultura rappresenterebbe l’acquirente o utilizzatore più interessante e autorevole, oltre che strategico che si possa immaginare, per rispetto ad altre opzioni, possibilità e scenari».

Il direttore Osanna ha già sottolineato l’interesse per la possibilità che intende approfondire. «Ancora è prematuro – specifica il primo cittadino – per parlare di un accordo che sarà comunque subordinato ad approfondimenti preliminari tecnici e formali e soprattutto a un confronto con comunità e Consiglio Comunale».

Tra le ipotesi ci potrebbe essere la soluzione della vendita al Ministero della Cultura ma non è esclusa anche quella di un comodato al Ministero in cambio di una riqualificazione. «Si comprenderà la fattibilità tecnica e la migliore strada eventualmente da percorrere. Confermata la fattibilità tecnica – conclude Bennardi – sarà fondamentale un dibattito allargato, non solo naturalmente al Consiglio Comunale ma verso tutti coloro i quali hanno a cuore la cultura in questa città per una visione quanto più possibile condivisa e partecipata».

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