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Matera, servizio mensa: i sindacati replicano al Comune e intanto aumentano anche le tariffe

Non si è fatta attendere la risposta dei sindacati dopo l’attacco ricevuto dall’amministrazione comunale di Matera sul tema legato alla sospensione del servizio mensa negli istituti materani. «Apprendiamo con sgomento quanto dichiarato dal Comune in merito al servizio di refezione scolastica e al relativo cambio di appalto, passaggio che vede impegnate le parti, ormai da giorni, in una lunga e difficile trattativa – hanno esordito i segretari territoriali di Filcams, Fisascat e Uiltucs, Marcella Conese, Emanuela Sardone e Fabio Tundo -. Nonostante la ditta uscente Ladisa abbia fatto pervenire alle scriventi l’elenco del personal oggetto di clausola sociale in data 28 dicembre 2022, documento necessario alla discussione, già in data 5 gennaio ha avuto luogo il primo incontro con le aziende. Come ben sapete, in quanto costantemente informati seppur informalmente, il suddetto elenco aveva subito rettifiche nei giorni successivi all’apertura della trattativa e l’iniziale proposta di assunzione, avanzata dalla ditta subentrante, prevedeva un taglio delle ore contrattuali alle maestranze».

Conese, Sardone e Tundo hanno ribadito come nonostante non fossero state fornite informazioni precise né sulla data di subentro né sull’agibilità del nuovo centro cottura, i sindacati, al fine di scongiurare un peggioramento delle condizioni contrattuali, hanno proseguito nel confronto fino a pervenire ad un punto d’incontro – in corso di formalizzazione – con le rispettive aziende. Ma nelle ore precedenti, il comunicato da parte del Comune di Matera ha evidenziato una «ostinata ed inspiegabile resistenza sindacale» come motivo della mancata riattivazione del servizio. «Come ben saprete le organizzazioni sindacali non hanno il potere di bloccare l’attivazione o la prosecuzione di un servizio pubblico essenziale, né in caso di cambio appalto né addirittura nel caso in cui i lavoratori, lesi nei propri diritti, diano mandato di sciopero ai sensi della L. 146/90».

I segretari sindacali hanno poi spiegato come le procedure dei cambi di gestione, così come rivenienti nei contratti collettivi nazionali sono tese a garantire le posizioni individuali dei lavoratori aventi diritto e la verifica circa la corretta applicazione delle norme da parte delle aziende coinvolte nei cambi di appalto. Ne consegue che, anche nei casi in cui non si pervenga ad un accordo tra le parti, le procedure assumono rilevanza sotto un profilo di tutela dei diritti delle maestranze e non possono certo interferire nei rapporti contrattuali tra committente e soggetto affidatario dell’appalto. Da qui l’invito rivolto l’amministrazione comunale a «desistere dal fare dichiarazioni non veritiere in quanto diffamatorie e non rispettose di quei lavoratori che, in questo momento, stanno combattendo per la tutela del proprio salario e del proprio posto di lavoro».

Intanto oltre il danno, la beffa. Non solo aumentano i disagi, ma anche le tariffe della mensa a Matera. Con una nota, l’amministrazione comunale ha informato l’entrata in vigore delle nuove tariffe della mensa scolastica. «Negli ultimi mesi si sono registrati significativi aumenti nel costo di tutte le materie prime, compresi i generi alimentari, ciò ha determinato per molte amministrazione comunali lucane e nazionali l’esigenza di rivedere le tariffe sulle mense scolastiche. Un provvedimento ormai non più rinviabile e necessario anche per il Comune di Matera soprattutto in relazione al fatto di dover assorbire il notevole aumento di utenze servite, dalle precedenti 1.300 alle attuali 1.900».

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