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mercoledì 9 Ottobre 2024
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Matera, tanti attestati di stima per l’architetto Tonio Acito

Un fiume di gente ha voluto dare ieri l’ultimo saluto all’architetto Mattia Antonio Acito, da tutti conosciuto semplicemente come Tonio Acito, venuto tristemente a mancare nella giornata di sabato. Il materano avrebbe compiuto 66 anni il 16 Giugno. Uno stimato professionista, un uomo dall’immenso cuore, sempre vicino ai giovani. Innamorato follemente della sua città, di cui ne ha disegnato la piazza centrale, egli ha regalato importanti visioni che hanno proiettato Matera nel futuro e in un contesto internazionale. In queste ore, sono stati infiniti gli attestati di stima rivolti dalla cittadinanza: politici, professionisti del settore, enti pubblici, organizzazioni e semplici cittadini hanno voluto dedicare un affettuoso pensiero a uno dei principali protagonisti del recupero dei Sassi, cuore antico della città patrimonio dell’umanità.

«Tonio Acito è stata una figura centrale per Matera e nel suo percorso di Capitale Europea della Cultura 2019, che ha incoraggiato, sostenuto e facilitato sin dalla fase di candidatura – ha esordito in una nota il direttore e tutto il team della Fondazione Matera Basilicata 2019 -. A lui si deve, nel 2017, la progettazione del nuovo allestimento della Cava del Sole in vista del 2019, che puntava a valorizzare, con grande rispetto per l’ambiente, il sistema delle Cave materane, di cui Tonio era uno dei massimi esperti. La sua morte è una perdita immensa per il mondo dell’architettura, per la comunità materana e per noi che con lui abbiamo condiviso tantissimi momenti, lavorando al comune obiettivo di rendere Matera una città europea attraverso la cultura. La sua creatività – hanno concluso – ci lascia esempi e insegnamenti di cui continueremo a fare tesoro».

La sua carriera si lega a luoghi simbolo della città fra cui il progetto di Piazza Vittorio Veneto e del Palombaro lungo. «Con lui se ne va una delle menti più lucide e impegnate della città. Un intellettuale innamorato di Matera, sempre pronto al confronto e al dialogo sui temi dello sviluppo urbano e del futuro del nostro territorio», ha commentato l’antico circolo materano de “La Scaletta”.

Per Antonio Nicoletti, direttore Apt Basilicata, si tratta di «una perdita inestimabile e dolorosa per tutti. Con la sua vita e il suo lavoro, ha dato concretezza alla parola cultura. La sua presenza attenta nel dibattito pubblico ha contribuito al destino della nostra città così come la conosciamo e la viviamo ogni giorno. Matera si scopre improvvisamente più debole senza il suo sguardo e la sua parola – ha proseguito – che con pacatezza la raccontava, invitando a immaginare ciò che la città avrebbe potuto e dovuto essere. Con il dialogo, con l’accoglienza, con la competenza, ha incarnato la figura e il ruolo di un architetto dotato di altissimo senso civico, aperto a condividere con gli altri le idee e la conoscenza, mosso da valori che lo avvicinavano al cuore di tutti», ha specificato ancora.
Il suo impegno è stato riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Vincitore di numerosi premi, negli anni, ha avuto significative collaborazioni con colleghi del calibro dell’architetto Renzo Piano, oltre a prestare le proprie competenze in diversi angoli del mondo, dalla Cina a Cuba, dagli Stati Uniti alla Russia, dalla Finlandia al Montenegro. Oggi Matera è sicuramente più povera, ma potrà contare su un patrimonio dal valore inestimabile, lasciato in eredità dall’architetto, che rappresenterà per sempre un’identità cittadina indimenticabile.

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