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domenica 22 Settembre 2024
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Politiche, tagli “eccellenti” per scelte strategiche in Puglia e Basilicata

Come di consueto con gli appuntamenti elettorali si scatenano numerose polemiche che riguardano i grandi esclusi che hanno deciso di fare un passo indietro o che non sono più ritenuti elementi fondamentali dai dalla direzione dei rispettivi partiti.

In terra pugliese sicuramente ci sono state tante sorprese nel panorama politico in vista delle prossime elezioni del 25 settembre: nel barese l’assenza che ha fatto più rumore ha coinvolto la figura di Fiorenza Pascazio (Partito Democratico), prima cittadina di Bitetto e molto vicina al sindaco di Bari, Antonio Decaro, il quale puntava decisamente sul suo nominativo. Così come ci si aspettava una candidatura di qualche esponente della Giunta barese, tra cui l’assessore Eugenio Di Sciascio, ma anche le quote rosa come le assessore Carla Palone e Francesca Bottalico. Nel salento l’esclusione eccellente è per l ’ex assessore regionale e senatore uscente Dario Stefano (Pd), rimasto a casa dopo un tentativo in extremis nel terzo polo che poi gli ha preferito Massimo Cassano. Nel tarantino di certo va menzionato il già deputato Gianfranco Chiarelli (Lega), che ha fatto sapere di aver rinunciato alla candidatura come capolista della Lega nel collegio plurinominale Puglia 03. In terra foggiana, nella coalizione di centrodestra, mancata candidatura per il consigliere regionale Giannicola De Leonardis, dato da sempre tra i certi, ma anche per Michaela Di Donna, cognata dell’ex sindaco di Foggia e subentrata nei mesi scorsi in Parlamento. Nella parte del centrosinistra, si registra l’assenza di Michele Bordo, più volte parlamentare, stoppato dal ricandidarsi dalle regole del partito.

In Basilicata chiaramente il profilo che ha suscitato clamore è il sottosegretario all’Editoria, Giuseppe Moles, il quale ha dovuto fare un passo indietro a favore della presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Nel partito democratico, invece, non è stato tenuto in considerazione il senatore Salvatore Margiotta, mentre nel Movimento 5 Stelle niente da fare per il potentino Antonio Mattia.

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