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sabato 27 Luglio 2024
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Potenza, mafia degli appalti dei rifiuti: c’è il protocollo di legalità tra prefetto, comune e Acta

Prevenire comportamenti illegali e potenziare il sistema dei controlli nelle procedure di appalti di lavori, servizi e forniture legati al ciclo di gestione dei rifiuti. È questo lo scopo del protocollo di intesa sottoscritto presso il Palazzo del Governo dal prefetto Michele Campanaro, dal sindaco di Potenza, Mario Guarente, e dall’amministratore dell’Acta, la società municipalizzata che si occupa dei rifiuti nel capoluogo, Camillo Naborre.

L’iniziativa è partita da Comune e Acta che – come ha evidenziato il prefetto nell’accoglierla favorevolmente – hanno avvertito la necessità di intervenire in un ambito così delicato, come quello del ciclo dei rifiuti. In concreto il protocollo consiste in un patto tra i tre Enti che li impegna reciprocamente a mettere in campo, ciascuno secondo il proprio ruolo, procedure per evitare infiltrazioni mafiose nel settore dei rifiuti. Un impegno ulteriore rispetto alle norme del codice degli appalti che prevede, per esempio di effettuare verifiche nell’intera filiera di esecutori e fornitori, compresi quelli selezionati con appalti di lavori pubblici sotto soglia, in base alla normativa generale in tema di documentazione antimafia.
Nelle soglie comunitarie invece, ha sottolineato l’amministratore Acta, nominato dal sindaco Guarente in Acta poco più di un anno fa, è possibile per le imprese che vogliono lavorare con la società in-house del Comune, iscriversi all’elenco degli operatori economici, finalizzato all’affidamento di lavori, servizi e forniture.
Una materia complessa quelli degli appalti che, nel settore dei rifiuti, è particolarmente aggredibile da operatori non onesti. Il coordinamento tra Enti, pur sussistendo già tutti gli strumenti normativi per scegliere il giusto operatore economico, appare quanto mai opportuno dunque e, infatti, il neo prefetto di Potenza, ha voluto sottolineare che si tratta di uno strumento efficace che va nella stessa direzione di quel modello collaborativo introdotto recentemente dal legislatore in materia di prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
Il prefetto Campanaro, insediatosi a Potenza da poco più di un mese, viene da diverse esperienze in vesti di commissario come quella proprio nella vituperata terra dei fuochi. Di origini lucane, all’atto del suo insediamento esprimeva la sua volontà di essere garante del bisogno di unità di una comunità con la quale desidera condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Sicuramente questo genere di “protocolli di intesa” vanno in questa direzione e hanno anche lo scopo di lanciare un forte messaggio di legalità alla comunità. Lo ha sottolineato il sindaco Guarente che nel ricordare come il piano, che andrà obbligatoriamente allegato alla documentazione di gara e ai contratti pubblici, vuole assicurare anche il pieno rispetto della disciplina in materia di lavoro, compresa la sicurezza sui luoghi di lavoro. Insomma le aziende che vorranno lavorare con l’Acta a Potenza dovranno rispettare la legge, tutte le leggi già previste, e sapere che c’è questo ulteriore patto tra istituzioni che vigilano affinché dalla legalità non sia possibile uscire.
Il documento “trilaterale” con validità biennale e tacito rinnovo, prevede inoltre la creazione di un comitato per la legalità, composto da rappresentanti qualificati di Prefettura, Comune ed ACTA per segnalare le eventuali criticità nell’attuazione del Protocollo.

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