Home Attualità Carabinieri lucani in festa: il maresciallo Donato Palumbo compie 102 anni

Carabinieri lucani in festa: il maresciallo Donato Palumbo compie 102 anni

Carabinieri in festa, in Basilicata, per i 102 anni del maresciallo maggiore aiutante di campo Donato Palumbo.

Il maresciallo Palumbo, nel giorno del suo compleanno, ha ricevuto la visita dei suoi colleghi – guidati dal comandante della Legione Carabinieri “Basilicata”, generale di brigata Giancarlo Scafuri – che gli hanno recapitato una lettera del Comandante generale arrivata direttamente da Roma a nome di tutti i Carabinieri.

L’alto ufficiale, accompagnato dal comandante della compagnia di Venosa, maggiore Antonino Di Noia e dal comandante della stazione di Palazzo San Gervasio, luogotenente Giulio Cicciomessere, è stato accolto dal collega in congedo con grande trasporto ed emozione.

Sentimenti che hanno pervaso tutti i suoi ospiti nei momenti a seguire: un vero e proprio crocevia di esperienze, ricordi ed emozioni.

Nato a Palazzo San Gervasio il 18 giugno del 1922, Donato Palumbo si è arruolato nei Granatieri di Sardegna a 19 anni e poi transitato nell’Arma dei Carabinieri il 15 marzo 1943, ha partecipato all’ultimo conflitto mondiale, nella campagna di Grecia, dove ha sperimentato la prigionia e la deportazione nel campo di Melseburg in Germania.

Rientrato in Italia nel 1945, venne assegnato al comando legione Carabinieri di Bari dove è stato impiegato fino al 1964, data in cui si è trasferito a Roma per ricoprire delicati incarichi presso il Senato della Repubblica e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Congedatosi nel 1984, ha fatto ritorno nella sua Palazzo San Gervasio, senza mai smettere di sentirsi Carabiniere.

«Incontrarlo è stato un privilegio – ha dichiarato il generale Scafuri – perché dalla sua voce si possono udire i racconti di chi la storia l’ha vissuta in prima persona e, nella famiglia dell’Arma, l’ha anche scritta. Testimone di intramontabili valori ai quali tutt’oggi si ispira l’intera Istituzione e che Donato incarna nel suo essere “Carabiniere per sempre”».

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