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domenica 1 Settembre 2024
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Caso Capristo, per la difesa non ci fu induzione indebita. La sentenza il 20 dicembre

Si è tenuta oggi, davanti alla sezione penale del tribunale di Potenza, l’arringa difensiva dell’avvocata Angela Pignatari a favore di Carlo Maria Capristo, ex procuratori capo di Trani e Taranto, a processo per tentata induzione indebita e falso ideologico.

La legale ha chiesto l’«assoluzione perché il fatto non sussiste» per la prima imputazione e l’«assoluzione per non aver commesso il fatto» per la seconda.

La pm Anna Gloria Piccininni e il procuratore capo Francesco Curcio lo scorso 18 ottobre avevano chiesto al Tribunale la condanna di Capristo a sei anni di reclusione.

«Ci siamo impegnati al massimo – ha commentato Pignatari – anche per la varietà delle argomentazioni da trattare. Siamo fiduciosi nella tranquillità del Tribunale che analizzerà in maniera serena gli atti. E un’analisi serena non potrà che portare a una sentenza favorevole».

Capristo è finito a processo per una vicenda che riguardava un presunto tentativo di induzione verso la pm Silvia Curione per agevolare tre imprenditori di Bitonto, Giuseppe, Cosimo e Gaetano Mancazzo, attraverso il suo autista (poi uscito dal processo con patteggiamento e condanna a due anni).

Sull’indagine partita dalla denuncia della Curione, Antonino Di Maio, che aveva sostituito Capristo (nel frattempo trasferito alla procura di Taranto), aveva chiesto l’archiviazione, rigettata dal gip di Trani.

Il fascicolo venne avocato dall’allora pg di Bari, Annamaria Tosto, e trasferito a Potenza. Davanti al Tribunale del capoluogo lucano, dopo la discussione del pm e delle parti civili dello scorso ottobre, oggi è toccato anche alle difese dei fratelli Mancazzo, per i quali l’accusa ha chiesto quattro anni di reclusione: «assoluzione perché il fatto non sussiste o, in subordine, per non averlo commesso», la richiesta dei legali.

Al termine dell’udienza di replica delle difese, il pubblico ministero ha annunciato la consegna alle difese delle osservazioni dell’accusa. La prossima udienza, al termine della quale si potrebbe giungere a sentenza, è prevista per il prossimo 20 dicembre.

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