Futuro sempre più incerto per i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento melfese di Stellantis. È iniziato alle ore 22 di lunedì 1 agosto lo stato di agitazione, proclamato da Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uiltrasporti, Fit-Cgil, Fast-Confsal e dalla Rsu logistica. Lo sciopero è proseguito anche martedi e ha chiaramente comportato un rallentamento della produzione.
Ieri anche il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi ha raggiunto i diretti interessati per manifestare solidarietà e dichiarare ai presenti che la Regione Basilicata farà di tutto per aiutare loro e la Città di Melfi.
«Dagli ammortizzatori sociali ai vari tavoli con le organizzazioni sindacali, per proseguire con le politiche energetiche e infrastrutturali», ha puntualizzato Bardi.
Ieri il governatore e il sindaco Giuseppe Maglione hanno voluto parlare prima con l’azienda e poi con i sindacati per «far capire che qui non è in gioco solo il futuro dei lavoratori, ma il futuro di tutta la Basilicata».
Bardi ha chiesto un incontro con i vertici di Stellantis sul territorio per «capire qual è la strategia dell’azienda per il nostro stabilimento e quali politiche possiamo mettere in campo per difendere i nostri posti di lavoro».
Durante la riunione con le sigle sindacali nella sala del consiglio comunale di Melfi, il governatore ha poi concluso: «Di una cosa sono certo. Se le multinazionali sono lontane dai territori, noi saremo sempre al fianco dei lavoratori. E in tale direzione solleciterò sia il governo in carica sia quello che verrà».
Sul tema è intervenuto anche il segretario regionale PD, Raffaele La Regina il quale ha affermato che «la questione non si può ridurre a tavoli vuoti, serve autorevolezza ed una conoscenza profonda degli argomenti. Il governo regionale non interpreta né l’una né l’altra qualità».
Per l’esponente del Partito Democratico, è giunto il momento che i vertici di Stellantis vengano immediatamente in Basilicata e dicano se il progetto Melfi esiste o meno.
La Regina ha aggiunto che il «PD Basilicata ha fatto la propria parte grazie ad un lavoro sinergico insieme al ministro Orlando e le parti sociali con 80 milioni di euro per i contratti di solidarietà in deroga che partiranno il 7 agosto 2022».
Guido Tortorelli