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sabato 27 Luglio 2024
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Tajani non molla su Bardi, muro contro muro Lega-FI. I leader della coalizione si contendono la Basilicata

Se in Sardegna il centrodestra è destinato a ricompattarsi, con il governatore uscente Christian Solinas pronto a sostenere Paolo Truzzu alle prossime elezioni regionali, sulla Basilicata è ormai muro contro muro tra Forza Italia, decisa a lanciare il presidente Vito Bardi verso il bis, e la Lega, che invece chiede un riequilibrio delle candidature ed è pronta a schierare il senatore Pasquale Pepe. Lo scenario si è delineato con ancora maggiore nitidezza ieri, quando, da una parte, il segretario nazionale dei berlusconiani Antonio Tajani ha escluso qualsiasi passo indietro da parte di Bardi, e, dall’altra, il vicesegretario nazionale leghista Andrea Crippa ha rivendicato per il Carroccio la leadership lucana.

Il leader di Forza Italia è stato chiaro: «La Basilicata è ben governata da Bardi: c’è un buon governo, lui è una persona perbene, quindi merita di continuare a governare. Escludo un passo indietro, c’è da lavorare insieme per rafforzare la coalizione». A favore di Bardi giocano alcuni sondaggi a lui favorevoli ed è su questo elemento che Forza Italia intende fare leva per “blindare” quello che ritiene uno dei suoi baluardi nel Mezzogiorno. Come a dire: Bardi è sicuro di vincere, quindi non farà dietrofront e il suo impegno non può essere oggetto di trattativa tra Forza Italia e Lega.

Di avviso diametralmente opposto Andrea Crippa, numero due del Carroccio e fedelissimo del leader Matteo Salvini: «Se Fratelli d’Italia ha ceduto la Sicilia, noi la Sardegna, il terzo che salta è Vito Bardi. Abbiamo un credito». Insomma, dopo aver rinunciato ad amministrare l’isola, la Lega non vuole saperne di mollare anche la Basilicata. E questo non solo per una questione di “bandierine”, ma per almeno altri due motivi: dimostrare che il Carroccio è in grado di realizzare esperienze di buongoverno anche al Sud, dunque non solo in regioni come il Veneto, e che non intende in alcun modo “ritirarsi” dal Mezzogiorno, dove invece punta a radicarsi fino alla Sicilia. Senza dimenticare che, in Basilicata, la Lega un candidato già ce l’ha ed è il senatore Pasquale Pepe, sindaco di Tolve, che ha manifestato la propria disponibilità in tempi non sospetti.

Si vedrà. La contrapposizione tra Lega e Forza Italia potrebbe essere risolta ipotizzando la candidatura di un esponente della società civile come Francesco Somma, presidente lucano di Confindustria: una ipotesi che, secondo alcuni, non dispiacerebbe alla premier Giorgia Meloni ma che non scalda i cuori dei militanti.

Per il centrodestra, dunque, la Basilicata resta un nodo da sciogliere. Discorso diverso in Sardegna, dove la Lega si è convinta a ritirare la candidatura dell’uscente Christian Solinas, coinvolto in un’inchiesta per corruzione, e a convergere sul sindaco cagliaritano Paolo Truzzu, sostenuto da Fratelli d’Italia. E sempre Fratelli d’Italia ha lanciato un appello affinché «le forze che compongono la coalizione, sia nazionali che territoriali, possano condividere» la proposta politica di Truzzu. L’invito è rivolto «in particolare al Partito sardo d’azione» per poter continuare «nel percorso di cambiamento e rinnovamento avviato cinque anni fa dal presidente Solinas». E quest’ultimo, stando a quanto trapela, sarebbe pronto ad accogliere la richiesta del partito di Meloni.

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