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Crescono le minacce per i sindaci pugliesi: 48 casi nel 2022. I più bersagliati sono quelli salentini

Cresce il dato degli amministratori minacciati sul territorio pugliese, passato dai 41 casi registrati nel 2021 ai 48 “reportati” nell’ultimo dossier di Avviso Pubblico, che sarà presentato questa mattina a Roma nella sede della federazione della stampa italiana, con i saluti del presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà e di Vittorio Di Trapani, presidente della Fnsi, a cui farà seguito la presentazione dei principali dati del rapporto sugli amministratori sotto tiro con Claudio Forleo, curatore del dossier e responsabile dell’Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico. All’evento romano sarà presenta anche il ministro dell’Interno Piantedosi, mentre è attesa la conferma della presenza del presidente dell’Anci nazionale, Antonio Decaro.

Nel rapporto del 2022 sono interessate tutte le province pugliesi, con 34 Comuni colpiti e, come detto, 48 atti intimidatori. In testa alla classifica delle minacce e aggressioni nei confronti del personale della Pubblica amministrazione – tra questi sono i sindaci i più bersagliati – c’è la provincia di Lecce: ben 15 casi segnalati e che hanno riguardato una lista di 10 Comuni (Alessano, Casarano, Galatone, Gallipoli, Levarano, Nardò, Presicce, Salve, Secli, Squinzano). Il secondo posto è occupato dalla Capitanata che “offre” ben 12 casi di minacce e aggressioni che hanno riguardato (Castelnuovo delal Daunia, Lucera, Manfredonia, Monte sant’Angelo, San Giovanni Rotondo e San Severo). Al gradino più basso del posto c’è la provincia di Bari. L’area metropolitana ha fatto registrare 10 casi divisi tra i Comuni di Bari, Castellana Grotte, Cellamare, Corato, Giovinazzo, Mola di Bari, Ruvo di Puglia e Terlizzi). In tre province oltre la metà del totale dei casi in Puglia segnalati nel rapporto di Avviso Pubblico. Non a caso la provincia di Taranto, quarta in graduatoria, ha fatto registrare la metà dei casi di Bari e un terzo di quelli segnalati nel Salento. Nella provincia di Taranto sono stati coinvolti gli amministratori dei Comuni di Carosino, Castellaneta, Lizzano, Palagianello e Torricella. Un gradino più in basso, con un solo caso in meno, c’è la provincia di Barletta-Andria-Trani. Quattro i casi segnalati per i Comuni di Barletta, Trani e Margherita di Savoia. Chiude la classifica la provincia di Brindisi con il comune capoluogo e Fasano.

Dunque, se il dato nazionale è in controtendenza – tanto da far segnare un ritorno ai livelli precedenti alla pandemia – la Puglia va in controtendenza e “regala” un dato in crescita. Ma non è il dato in crescita a preoccupare quanto la cosiddetta “cifra oscura”: quella parte delle intimidazioni che non vengono denunciate pubblicamente, ma che emergono a molta distanza dall’evento, come portano in luce numerose indagini da parte delle forze dell’ordine.

«Sebbene il trend dell’ultimo triennio descriva un fenomeno in diminuzione in termini numerici, ricoprire il ruolo di sindaco o di consigliere comunale era, e resta, un impegno particolarmente difficile e complesso, persino pericoloso in determinati contesti territoriali», afferma il presidente Roberto Montà, presente il mese scorso alla prima assemblea in terra pugliese di Avviso Pubblico, ospitata a Monte sant’Angelo, nella città a guida del sindaco Pierpaolo D’Arienzo, presidente regionale del sodalizio fondato nel 1996 proprio per monitorare il fenomeno delle minacce nei confronti dei rappresentanti della pubblica amministrazione.

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