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mercoledì 25 Settembre 2024
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Monopoli senza strutture per seguire bimbi autistici

Nicole è una bimba di otto anni di Monopoli, autistica di terzo livello. I suoi genitori Cosimo Scisci e Rosalba Gentile sono preoccupati per la situazione che la loro piccola deve vivere ogni giorno, senza servizi per lei. Il papà della bimba e suo accompagnatore, non riesce a trovare soluzioni per migliorare la vita della figlia.

Nicole frequenta la seconda elementare con sostegno, ma avrebbe bisogno di terapie specifiche per il suo caso. «Monopoli è l’unica città a non avere un trasporto per il centro diurno di Ostuni – commenta il padre – che Nicole frequenta da cinque anni per sottoporsi alle terapie. Ci andiamo il martedì e il giovedì per quaranta minuti di terapia a volta, ma mia figlia dovrebbe andarci tutti i giorni fino alla terza media.
Per via del mio lavoro a turni presso una stazione di servizio, però, non possiamo farlo. Dovrei lasciare il lavoro per seguire meglio mia figlia oppure il Comune dovrebbe provvedere con un servizio di trasporti per disabili fino a Ostuni. La motivazione della differente provincia non regge perché Rutigliano, Putignano, Noci e Conversano hanno il servizio di trasporto fino a Ostuni per i disabili. Il Comune di Monopoli coprirebbe anche la spesa del carburante per chilometraggio, ma non basta se si deve andare a Ostuni tutti i giorni per 4 volte.
Sono anni che le famiglie con disabili lottano per avere questo tipo di servizio. In altri comuni o ci pensa l’amministrazione o le associazioni si organizzano privatamente e sono sovvenzionate dal comune per questo servizio». Alla famiglia l’assessore ai servizi sociali Miriam Gentile avrebbe risposto di non poter far nulla.
«Del centro di neuropsichiatria in via Gobetti non si sa niente, mentre il centro post diurno in contrada San Bartolomeo, riservato a bambini più grandi – aggiunge Scisici – sarà tra poco sarà fruibile. Almeno così mi ha promesso il consigliere provinciale Stefano Lacatena. Quando Nicole sarà più grande, quindi, potrebbe frequentarlo.
Il sindaco è stato interpellato sulla questione da mio cugino il consigliere Alessandro Scisci, al quale ha risposto che si sta pensando di parlare con l’Unitalsi per fare un servizio di trasporto, solo che sono passati due mesi nel frattempo. Ho fatto anche domanda di casa popolare anni fa e mia suocera è venuta a vivere con noi, in quanto è rimasta vedova e, nonostante la disabile in casa, la mia domanda è stata scartata dalla precedente amministrazione».
«Solo il mercoledì – aggiunge la mamma di Nicole – a casa veniva un’educatrice del Comune, che spesso si assentava per poi sparire del tutto da Natale. Al Comune mi hanno detto che non può fare più servizio. Di noi purtroppo non frega niente a nessuno.
Noi inoltre facciamo parte dell’associazione nazionale genitori soggetti autistici di Monopoli e l’educatrice accompagnava la bambina in associazione ogni mercoledì ma, da quando lei non viene più, mia figlia non ci può più andare». I genitori di Nicole hanno anche provato a trovare una soluzione privatamente, ma per i soldi richiesti sarebbe necessario spendere l’intera pensione di Nicole, più quella di accompagnamento e tutto lo stipendio del papà ed è quindi una soluzione impraticabile. Inoltre con il covid si sono accentuati anche altri problemi, Nicole non ha una valutazione dal 2019 perché necessiterebbe di ricovero, ma sono stati bloccati.

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