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domenica 1 Settembre 2024
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«Ricordiamo uomini e donne professionisti di pace»

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha partecipato, stamattina, alla cerimonia commemorativa del Giorno dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate al Sacrario militare dei Caduti d’Oltremare di Bari.

«Oggi ricordando la data della grande vittoria nella prima guerra mondiale, una guerra che noi abbiamo combattuto al fianco degli Stati Uniti, della Francia, dell’Inghilterra, delle grandi potenze democratiche del mondo, noi ricordiamo l’essenzialità dei nostri militari», ha detto Emiliano: «uomini e donne che io definirei professionisti della pace, che sono capaci in tutti i teatri di guerra e di pace, dove sono impiegati, di imporre uno stile italiano nella gestione delle crisi internazionali, nella gestione delle relazioni con le popolazioni che devono sopportare l’ingiuria e l’orrore della guerra, di dare il senso dell’umanità e dell’universalità del messaggio di pace che da questo Sacrario importantissimo deve arrivare a chiunque, innanzitutto per condannare la guerra come mezzo di risoluzione per le controversie internazionali, e poi la salvaguardia di questi uomini e queste donne, che hanno sempre bisogno del nostro sostegno, perché in silenzio, obbedendo, costruiscono unità nazionale. Questa è una giornata civilmente sacra, ma anche dedicata al ricordo di tutti i nostri caduti, a partire da tutti coloro che non sono stati identificati. Durante la prima guerra mondiale, moltissimi soldati non furono identificati e non fu possibile restituirli ad un sepolcro con il nome dedicato alle loro famiglie e ciononostante oggi ricordiamo tutti questi uomini che si sono sacrificati per completare il disegno dell’unità nazionale».
Alla cerimonia hanno partecipato la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, con il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, la Prefetta di Bari, Antonella Bellomo e il sindaco Antonio Decaro che ha voluto «ricordare quello che è accaduto durante la Prima e la Seconda guerra mondiale, dare onore alle tante persone che sono sepolte anche in questo sacrario che sono 75mila: 45mila non hanno un nome. Io credo che la forza della parola, la forza del ragionamento, devono superare la violenza e credo che ricordare quello che è accaduto nel passato ci può aiutare nel futuro, soprattutto insegnando alle nuove generazioni ad evitare che queste cose possano accadere nuovamente».
Dopo la deposizione della corona di alloro, l’arcivescovo metropolita di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano, ha celebrato la messa.

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