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sabato 27 Luglio 2024
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Con “Grande Buio” torna Giò Sada

Nei giorni scorsi ha portato in scena al Teatro Forma l’evento di teatro-concerto che ha segnato un ritorno fatto di coraggio e soprattutto cambiamento dell’artista barese già vincitore di X Factor 2015.

Lo abbiamo incontrato per scoprire insieme qualcosa in più sul suo nuovo progetto.
Lei ha iniziato giovanissimo a suonare. Poi la vittoria di X Factor 2015, “Il rimpianto di te” disco d’oro, il primo album “Volando al Contrario” e ora Gulliver. Come è arrivato sin qui?
«Quando fai un percorso, accade quello che succedeva a Gulliver che partiva e non sapeva cosa aspettarsi. Mi sono paragonato a lui per aver attraversato vari mondi musicali e per aver esplorato e preso tutto il possibile da ogni esperienza. Io ogni volta ho bisogno di cambiare, di ricevere nuovi stimoli. X Factor è stato un territorio nuovo, avvincente da un lato e tosto dall’altro. Dopo tre anni ho avuto la necessità di prendermi il mio tempo per rivoluzionare tutto e dare vita a Gulliver».
Al Teatro Forma lei ha portato in scena “Grande Buio” ovvero i brani contenuti nel suo ultimo EP, che lei hai definito “la Tetralogia del coraggio”. Il coraggio di cosa?
«Il coraggio di credere nell’indipendenza delle proprie idee. Portare in purezza un progetto musicale, trovare gli spazi giusti per proporlo, la gente giusta per lavorarci e unire tutto questo alla mia indole irrequieta, alla voglia di arrivare, senza facilitazioni, è difficile». 
Il suo è un percorso lungo che l’ha portata a fare giri immensi per poi tornare sempre al vero Giovanni con profonda onestà verso se stesso e verso il suo pubblico. Verso quali rotte la porterà ora il suo viaggio?
«Il primo viaggio è stato Terranova in cui abbiamo esplorato il mondo elettronico. Nel prossimo territorio, invece andremo verso terre più turbolente. Mi sono tenuto tutto dentro in questi due anni, anche la morte di mio padre, quindi adesso ho bisogno di dare sfogo all’energia andando verso un mondo più rock».
Con lei sul palco Marco Fischetti e Raffaele Stellacci e Pasco Pezzillo dei JoyCut. Vuole raccontarci la vostra collaborazione?
«Subito dopo X Factor cercavamo qualcuno per realizzare una produzione musicale il più possibile vicino a ciò che avevo in mente e Pasco è stata la persona giusta. Con lui parliamo tanto, in maniera molto libera, senza la pressione del dover produrre velocemente. Entrambi concordiamo sul fatto che ogni cosa ha bisogno della sua gestazione. Il solo pensiero che tutto deve essere una corsa al master perché il brano deve assolutamente finire in radio, mi stressa. Grazie a questo sodalizio sono riuscito a portare la mia musica verso una direzione molto più pura e autentica». 

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