Gaudiano, anzi Luca Gaudiano, partecipa e vince. E così dopo Sanremo Giovani, si aggiudica anche Tale e Quale Show. Destinato ad essere primo, “con il patto che stavolta non sparisca”, come giustamente ha sottolineato Loretta Goggi, in più di una occasione. “ Il fatto è che non capisco- ha affermato nella prima puntata l’altro giudice, Cristiano Malgioglio- perché le case discografiche non puntino sui talenti”. Insomma la “riscoperta” di Luca Gaudiano, passa da due “bocche di fuoco” che hanno fatto la storia della musica italiana. E la superfinale del 10 novembre, a sto punto, al di là di chi la vincerà, ha confermato che il talento foggiano è più che maturo per entrare nell’olimpo del Pop italiano.
Grande soddisfazione per la vittoria?
«Sono molto felice perché questa vittoria. Perché arriva in fondo a un percorso di due mesi, dove probabilmente la cosa più difficile è stata quella di essere all’altezza della richiesta di resistenza, nel rimanere lucido come in una maratona per lo sprint finale».
Cos’è Tale e Quale Show?
«Ho scoperto un programma di altissima qualità fatto in un “modo antico”, dove c’è varietà, musica, ma soprattutto si può emergere se c’è del talento. E in questo la mano di Carlo Conti è essenziale. La grande professionalità del direttore artistico e della giuria, mi hanno dato l’opportunità di crescere non solo dal punto di vista canoro ma soprattutto artistico, a 360 gradi. Bellissimo, poi, aver condiviso il palco con dei ragazzi della mia età come ilaria e Lorenzo (Mongiovì e Licitra ndr) a cui auguro auguro tanta fortuna perché sono incredibili».
Hai cantato tanta Puglia
«Che è sempre nel mio cuore e che non dimentico mai! Ho avuto la fortuna, durante questo cammino, di interpretare spesso artisti pugliesi o che avessero in qualche modo a che fare con la Puglia. Penso in primis ad Albano per quello che rappresenta con la sua musica, penso a Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e al fatto di aver cantato Meraviglioso, canzone di un altro grande artista pugliese D.O.C come Domenico Modugno e penso a Francesco Sarcina che ha origini cerignolane. Dovevo omaggiare la mia bella terra a Tale e Quale».