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domenica 1 Settembre 2024
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La letteratura allarga gli orizzonti con musica e multimedialità

Domani sera avrà inizio la terza edizione del Festival “Mare d’Inchiostro” progetto di diffusione della cultura e della letteratura del mare, ideato dall’Associazione Vedetta sul Mediterraneo di Giovinazzo, nel barese.

Nella sede della stessa, un forte edificato nel 1488 a ridosso del mare Adriatico, si svolgerà la manifestazione. Qui, per questo appuntamento inaugurale sarà impegnato, con una speciale esibizione, il violoncellista, direttore d’orchestra, scrittore e navigatore Roberto Soldatini, che da circa dieci anni ha cambiato stile di vita, vivendo sulla sua barca, sul mare, raccontando i suoi approdi in giro per l’Italia con i suoi quattro libri e la sua musica.
«Dalle quattro mura di un auditorium o di un teatro – ha affermato il musicista – sono passato all’immensità del mare e del suo orizzonte che cambia sempre e dal pubblico di un teatro sono passato a suonare per delfini e gabbiani».
A partire dalle 20, in compagnia del velista barese Roberto Ferrarese e Nicolò Carnimeo, presidente di Vedetta del Mediterraneo e professore di Diritto della Navigazione all’Università degli Studi di Bari, presenterà il suo libro “Denecia. Autobiografia di una barca” (Mursia-2018), un libro vincitore di vari premi letterari. Non solo parole in questo momento, ma anche musica, quella eseguita dal vivo dal violoncellista con il suo personale “Stradi”, un presunto Stradivari del Settecento.
Il lavoro editoriale che presenterà ha per protagonista proprio la sua barca Denecia, un’imbarcazione a vela modello Moody 44. Immaginando che abbia un’anima, racconta in prima persona la sua storia, la sua nascita (o per meglio dire la sua costruzione) i suoi compagni di viaggio, i loro amori, le loro passioni e le loro disavventure, ma descrive anche i luoghi meravigliosi che ha conosciuto. “Denecia. Autobiografia di una barca” è un romanzo di mare e d’amore, raccontato da un’insolita prospettiva che descrive tre storie, susseguitesi nell’arco di vent’anni sul ponte di quella barca. I racconti si sviluppano in più di ottantamila chilometri, dall’Inghilterra fino alla Grecia, passando per la Francia, la Corsica, la Sardegna e la Spagna, i luoghi vissuti dal musicista scrittore.
«Una delle cose più belle del vivere in barca – continua – è cambiare l’orizzonte della casa, spostarla dove si vuole. È molto semplice non c’è bisogno di fare alcun trasloco, bisogna solo fermarsi e dire “io resto qua”». Così dopo otto anni a Napoli e un anno a Venezia, Roberto Soldatini è ancorato da qualche mese nel porto di Trani, affascinato dalla bellezza del litorale, musa ispiratrice per il suo nuovo lavoro, descrivendo la regione osservandola dal mare. «La costa pugliese è un luogo straordinario e il porto di Trani sembra che ti abbracci e ti accolga, già quando entri».

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