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“La vita davanti a sé”, un bimbo e un ex prostituta nel romanzo di Silvio Orlando

Dopo il grande successo riscosso in tutta Italia, il 25 aprile alle 19.30, il 26 aprile alle 21.00 e il 28 aprile in doppia recita alle 18.00 e alle 21.00 (recupero della recita prevista sabato 27 aprile e spostata alla domenica alle 21.00 per garantire agli spettatori un ascolto adeguato e non disturbato dal Gran Premio di Bari che avrà luogo in corso Vittorio Emanuele) per la stagione teatrale Altrimondi del Comune di Bari-assessorato alla cultura organizzata insieme al Teatro Pubblico Pugliese sul palco del Teatro Piccinni arriva Silvio Orlando con “La vita davanti a sé”.
Per la recita del 28 aprile (ore 18.00) sarà attivo anche il servizio “Portami con te”. Mentre gli adulti si godono lo spettacolo, i bambini potranno vivere l’opera teatrale in una dimensione di gioco, in uno spazio tranquillo e allestito per loro.

Gli incontri saranno ispirati agli spettacoli a cui i genitori assistono, così da poter avere argomenti comuni sui quali adulti e bambini possano incontrarsi all’uscita del teatro.
L’appuntamento è alle ore 17.30 nella sala consiliare del Comune di Bari con il laboratorio “E non mi fermo” (età 5-10 anni), a cura di SpineBookstore con la trasformante partecipazione di Annalisa Calice di Leggere Coccole. I laboratori si terranno nella Sala Massari del Comune di Bari e saranno attivati con minimo di dieci e un massimo venti partecipanti.
La partecipazione è gratuita e riservata a bambine e bambini il cui genitore sia in possesso del biglietto dello spettacolo in programma.

Dal romanzo del francese Romain Gary, scritto sotto lo pseudonimo di Émile Ajar, da cui è stato anche tratto il film con Sofia Loren – David di Donatello – e girato interamente in Puglia tra Bari, Ostuni e Trani), “La vita davanti a sé” è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma.

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