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martedì 22 Ottobre 2024
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Per “La notte di San Nicola” 10mila spettatori al Teatro Petruzzelli

Ben 10mila spettatori hanno assistito allo spettacolo “La notte di San Nicola”, opera per ragazzi commissionata al compositore Nicola Campogrande, con libretto di Piero Bodrato, andato in scena al Teatro Petruzzelli dal 25 maggio al primo giugno, in 12 repliche di cui 8 matinée che hanno accolto gli studenti di 61 scuole pugliesi e 4 pomeridiane aperte a tutti.

Un’operazione frutto della collaborazione avviata dal Teatro, attraverso il suo ufficio Scuola dell’area Educational con l’Ufficio scolastico regionale.

A curare la regia Walter Pagliaro, sul podio dell’Orchestra del Teatro Petruzzelli il maestro Giampaolo Pretto, maestro del Coro Fabrizio Cassi. Le scene e i costumi sono di Luigi Perego, il disegno luci di Luigi Saccomandi.

Protagonisti dell’opera Alberto Petricca San Nicola, Michela Guarrera La bambina, Antonella Colaianni Prima giovinetta, Laura Brasò Seconda giovinetta, Ilaria Vanacore Terza giovinetta, Marco Miglietta Il padre, Giuseppe Esposito Il macellaio, William Hernandez Il ladro pratico, Diego Godoy Il capitano, Giovanni Augelli L’avaro, Luca Simonetti Il ladro buono.

Nickolaos, Nicola, Santa Claus, sono molti nomi per un santo conosciuto soprattutto per la sua generosità, un santo capace di ascoltare gli uomini e accorrere in aiuto attraverso miracoli leggendari, a volte spettacolari, che affondano nella tradizione popolare pugliese e non solo.

Un santo che lega popoli e genti diverse, un santo viaggiatore che, come canta la tradizione popolare, viene dal mare e al mare va.

Ed è proprio sul racconto, inventato, di una breve visita di San Nicola a Bari che si costruisce l’opera, intrecciando in un’unica storia alcuni dei miracoli più famosi attribuiti al Santo.

La vicenda si svolge durante una movimentata notte, nel corso della quale San Nicola cerca ricovero nei vicoli della città vecchia e incontra personaggi e storie di ogni tipo. È lì che si trova a risolvere, con grande comprensione, generosità e un pizzico di umorismo, le situazioni più diverse: da quella dell’avaro infuriato con lui perché non ha protetto a dovere la sua abitazione, al dramma delle tre fanciulle che il padre sta per vendere, fino a quello dei marinai salvati da una tempesta e allo spaventoso episodio dei tre bambini rapiti da un macellaio con bruttissime intenzioni.

La musica composta da Nicola Campogrande alterna come nella tradizione momenti di lirismo, dolcezza, euforia, ed è concepita a pagine rapide, drammatiche, incalzanti. E i cantanti, di tanto in tanto, sono chiamati ad utilizzare anche il parlato, come prevede la forma del Singspiel, senza per questo perdere il rapporto con la grande orchestra che suona in buca e nella quale spicca il ruolo delle percussioni. Grazie allo stile intenso e vitale che ha collocato la figura di Campogrande in una posizione del tutto riconoscibile nel panorama musicale internazionale, l’opera offre arie, duetti, pezzi d’insieme particolarmente cantabili, e sfrutta intensamente anche il coro, che darà vita al popolo di Bari e ai marinai con i quali prende avvio la narrazione.

Il nome di San Nicola e la profonda devozione che lo accompagna disegnano un antichissimo percorso che lega Oriente e Occidente, dal cuore della Russia a quello degli Stati Uniti d’America, dove lo portarono i pellegrini venuti dall’Olanda e da tutta Europa. Al centro di questa linea immaginaria, che unisce fedeli e uomini dei luoghi più distanti, c’è la città di Bari, che custodisce le sue reliquie.

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