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domenica 29 Settembre 2024
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Taranto celebra Goldberg nel centenario della nascita: 23 opere in mostra al Crac

Ventitré opere di Michael Goldberg, maestro newyorkese, sono esposte da venerdì e fino al 20 gennaio negli spazi museali del Crac, Centro di Ricerca Arte Contemporanea, della Fondazione Rocco Spani onlus, presso l’ex Convento del Padri Olivetani in corso Vittorio Emanuele a Taranto.

Goldberg nato a New York nel 1924 si dedica alla pittura nel dopoguerra avvicinandosi alla scuola dell’espressionismo astratto. Le estati le trascorre a Spannocchia in Toscana dove mette in evidenza il suo amore per il paesaggio urbano e si confronta con la pittura rinascimentale e il manierismo fiorentino e senese. L’iniziativa si avvale del patrocinio del Comune di Taranto, regione Puglia, assessorato alla Cultura, e in collaborazione con alcune associazioni come Amica Sofia di Perugia, Famiglie al museo, Comitato per la qualità della vita, Amici dei musei, Tarenti Cives, Ante Litteram, Marco Motolose, club per l’Unesco di Taranto, Gruppo Taranto, Fai delegazione di Taranto, Ella, Contaminazioni e Taranto Grand Tour 2023.

L’esposizione è curata dal critico d’arte Alberto Zanchetta, docente di arte contemporanea all’accademia di Belle Arti di Venezia, la mostra, di elevato spessore, è stata promossa e organizzata dal Crac Puglia con il contributo di critici, collezionisti e amici del maestro per celebrare il centenario della nascita dell’artista che nel corso della sua carriera si impegnato nella continua ricerca. Le opere esposte, tele e carte, sono state realizzate nel corso della sua permanenza in Italia dove ha soggiornato fino al 2007. In occasione della mostra è stata anche realizzata una pubblicazione, curata dal Crac, con la prefazione a firma di Giovanna Tagliaferro, direttore della Fondazione, un saggio critico di Alberto Zanchetta e le note biografiche dell’artista. L’esposizione è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 17,30 alle 19,30 nei week end su prenotazione contattando il 348.3346377.

«I suoi quadri non sono altro che la trasposizione del suo vissuto – dice Zanchetti – Golberg predilige i formati orizzontali, la sua pittura è spessa, viscosa e vorticosa, con sgocciolature e colori raschiati. Nei sui dipinti troviamo archi, timpani e rosoni, tutti elementi architettonici che si possono far risalire agli anni sessanta quando Klaus Kertess lo aveva definito architecting paint».

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