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venerdì 20 Settembre 2024
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La tecnologia nella supply chain, Michele Palumbo: «Occhio ai dati»

“Innovatore seriale”, il professor Michele Palumbo in qualità di manager ed accademico offre una prospettiva poliedrica in grado di generare valore grazie a soluzioni tecnologicamente avanzate, sostenibili ed efficienti.

Professore, come vede i nuovi trend in termini di strategia e tecnologia nella supply chain?

«Stiamo assistendo a una trasformazione radicale, dove la strategia e la tecnologia si intrecciano sempre di più. L’adozione di tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale, la blockchain e l’IoT, sta spostando il fulcro dalla semplice efficienza operativa alla creazione di ecosistemi supply chain resilienti, sostenibili e altamente reattivi. Questo cambio di paradigma richiede un ripensamento strategico, dove la flessibilità e l’innovazione diventano pilastri fondamentali».

Con la sua profonda conoscenza dei cambiamenti e delle evoluzioni del settore, quali pensa siano le principali sfide e opportunità che queste nuove tecnologie presentano per le aziende?

«Le principali sfide riguardano l’integrazione delle nuove tecnologie nei sistemi esistenti e la gestione del cambiamento organizzativo. Tuttavia, queste sfide si accompagnano a notevoli opportunità, come l’ottimizzazione delle risorse, una maggiore trasparenza e la capacità di rispondere in modo più agile alle fluttuazioni del mercato. Le aziende che riescono a navigare con successo in questo paesaggio tecnologico emergente possono aspettarsi un vantaggio competitivo significativo».

L’intelligenza artificiale (IA) è sulla bocca di tutti. Come sta realmente influenzando la supply chain?

«L’IA sta trasformando radicalmente la supply chain e numerosi altri settori, portando a rilevanti innovazioni che richiedono adeguamenti sostanziali nell’organizzazione aziendale. In particolare, nel nostro settore, sta apportando miglioramenti significativi nella previsione della domanda e nell’ottimizzazione delle scorte. Ad esempio, analizzando dati storici e tendenze di mercato, l’IA può prevedere la domanda futura con grande precisione, aiutando le aziende a regolare la produzione e a ridurre gli stockout. Oltre a questo, ci sono ricerche avvincenti sull’uso dell’IA generativa, che può “riempire i vuoti” in caso di dati mancanti o errati, generando artificialmente questi dati per un’analisi più accurata. Un altro ambito promettente è la digitalizzazione di informazioni precedentemente informali, come email, telefonate o messaggi, trasformandole in dati analizzabili per migliorare ulteriormente la gestione della supply chain. Queste innovazioni stanno aprendo nuove frontiere nella precisione e nella gestione delle scorte e della pianificazione».

Ha accennato a cambiamenti necessari a livello di organizzazione aziendale. Può spiegare meglio?

«L’evoluzione digitale e l’IA stanno rendendo la gestione aziendale più snella ed efficiente. Consideriamo un manager che, grazie al supporto dell’IA, riesce a coordinare più team o progetti, migliorando l’efficienza operativa. Un’altra innovazione significativa è l’eliminazione dei silos: l’IA e le soluzioni integrate stanno migliorando la comunicazione e la collaborazione tra i vari reparti, superando gli ostacoli che tradizionalmente hanno favorito la formazione di compartimenti stagni. Questo si traduce in una maggiore agilità organizzativa, in cui non è più necessario dividere le funzioni aziendali in segmenti isolati, ma è possibile lavorare in modo più coeso».

Oltre all’IA, quali altri trend innovativi stanno emergendo nella supply chain?

«L’uso della blockchain per garantire trasparenza e tracciabilità lungo tutta la catena di approvvigionamento. Inoltre, l’adozione dell’IoT (Internet of Things) sta migliorando la raccolta di dati in tempo reale, consentendo una gestione più reattiva delle scorte. Infine, l’automazione e la robotica stanno trasformando le operazioni di magazzino, migliorando l’efficienza e riducendo gli errori». Quali sono i rischi associati a questi innovazioni? «Benché le innovazioni tecnologiche offrano numerosi benefici, presentano anche delle sfide. La dipendenza da sistemi complessi può aumentare la vulnerabilità a cyber-attacchi. Inoltre, la transizione verso tecnologie avanzate richiede un investimento iniziale significativo e una riqualificazione della forza lavoro, aspetti che possono rappresentare un ostacolo».

Come possono le aziende gestire questo panorama in evoluzione?

«Le aziende devono abbracciare un approccio proattivo all’apprendimento e all’innovazione. È fondamentale investire nella formazione dei dipendenti e nella sicurezza dei dati. Inoltre, collaborare con partner tecnologici affidabili può accelerare l’adozione di nuove soluzioni e mitigare i rischi. Infine, mantenere una visione olistica che integri tecnologia, persone e processi è chiave per cogliere i benefici di queste innovazioni».

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