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domenica 29 Settembre 2024
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Nuovo codice degli appalti, Procacci: «Ora un osservatorio per verificarne l’adeguatezza»

Con il nuovo codice degli appalti, il legislatore modifica profondamente la prospettiva della disciplina di settore. Si segna il passaggio dalla centralità della concorrenza alla centralità dell’efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa.

Il quadro normativo attrae la materia degli appalti pubblici nell’ambito dei principi declinati dall’art. 97 della Costituzione. Le ripercussioni nella disciplina di dettaglio sono notevoli e trovano chiara espressione nella collocazione delle disposizioni sui principi nei primi articoli del nuovo codice e, tra questi, in posizione apicale, il principio del risultato ed il principio di fiducia.

Correttamente il codice persegue obbiettivi di performatività nella gestione delle commesse pubbliche attraverso semplificazione, attribuzione di spazi decisionali maggiori in capo alle stazioni appaltanti e con una chiara posizione in tema di responsabilità dei funzionari pubblici e degli operatori economici.

Risultato, fiducia e responsabilità sono, quindi, la corretta chiave di lettura della nuove norme, finalizzate a spogliare le procedure degli appesantimenti burocratici e ad introdurre quelle misure di flessibilità che garantiscano maggiore celerità ed efficienza. In questo solco si inseriscono le previsioni di un termine puntuale per la definizione della procedura di gara, una specifica disciplina per l’affidamento dei contratti di importo superiore e inferiore alle soglie europee, una digitalizzazione integrale di tutte le procedure.

L’adeguatezza del nuovo quadro normativo rispetto agli ambiziosi obiettivi prefissati merita di essere verificata in concreto, nelle procedure amministrative e nell’applicazione giudiziale del codice.

Pasquale Procacci – Avvocato

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