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domenica 27 Ottobre 2024
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Il Governo come la Rai: “Tutto quanto fa spettacolo”

C’era una volta la Rai. E, non ci crederete, ma c’erano anche giornalisti bravi, seri, capaci e a volte visionari. Due di questi si chiamavano Brando Giordani ed Emilio Ravel; avevano ideato e realizzato un programma che si chiamava “Odeon. Tutto quanto fa spettacolo. Si trattava di un programma ‘cult’, sul finire degli anni settanta, che raccontava di spettacoli in giro per ilo mondo facendo spettacolo. Iniziava e finiva sulle note di ‘Honky Tonk Train Blues’, suonata da Keith Emerson, tastierista e leggenda degli Emerson Lake and Palmer.

Per raccontare delle vicende del nostro Governo di questa settimana, prenderemo in prestito questo titolo: “Odeon. Tutto quanto fa spettacolo”. Vi giuro che non saprei da dove iniziare, tali e tante sono le cadute, alcune anche molto pericolose, che il Governo ha inanellato durante questi ultimi giorni. Partiamo dalle esondazioni. No, non da quelle di Genova e Bologna o della Liguria e dell’Emilia Romagna, non sono queste le emergenze delle quali deve occuparsi il Governo. La vera emergenza, secondo il Governo, sono i Magistrati; secondo questo accidente di Ministro di Grazia e Giustizia, al secolo Carlo Nordio e quell’altro accidente di Ignazio La Russa, incidentalmente Presidente del Senato, ecco, secondo loro, i Magistrati di Roma, che non hanno convalidato il trasferimento dei 12 migranti in Albania, hanno ‘esondato’ dalle loro competenze.

Nella sostanza Meloni, Nordio, La Russa e compagnia cantando, sostengono che i Giudici, con quella ‘sentenza abnorme’, hanno inteso fare politica, creando una surrettizia e scandalosa opposizione al Governo.

Intanto, per non farci mancare nulla, a Palermo, autorevoli Ministri di questo Governo, insieme ad un’orda di parlamentari e ad una combriccola addomesticata di gente comune, manifestavano fuori dall’aula del Tribunale, contro quei Giudici che in quel momento stavano giudicando Matteo Salvini, attuale Ministro delle Infrastrutture.

Insomma, tutti a ripetere come un mantra, il vecchio ‘refrain Berlusconiano’, contro i Giudici comunisti, che ordiscono trame nel tentativo di fare cadere il Governo. Pur nei deleteri comportamenti di alcuni Magistrati, a noi pare di capire che questa politica e, sopratutto questo Governo, mal sopportino i vincoli che la legge pone non contro di loro ma ‘erga omnes’.

Alcune volte lo fanno scientemente, come appare dalla proposta di La Russa, di modificare la Costituzione per limitare i poteri della Magistratura. Altre volte per incapacità o ignoranza, come nel caso di specie della non convalida del trasferimento dei migranti in Albania, perché il Governo non aveva rispettato una Legge Europea, che l’Italia aveva l’obbligo di recepire e che, infatti, aveva recepito.

In tutta questa storia c’è un bruttissimo scontro tra poteri dello Stato, dove figure di altissimo profilo Istituzionale, hanno dimostrato di avere uno scarsissimo quanto aberrante Senso dello Stato. Almeno come noi lo intendiamo: uno Stato democratico.

Torniamo a “Odeon. Tutto quanto fa spettacolo”; pensate sia finita qui? Giammai! Al Ministero della Cultura, ormai trasformatosi in una ‘casa del Grande Fratello’, c’è un via vai in entrata ed uscita che, non essendo un programma di intrattenimento, dovrebbe destare più di una preoccupazione nelle stanze dei bottoni. In sintesi: pochi giorni fa va via il Ministro Sangiuliano, insieme alla mai assunta signora Boccia; al suo posto viene nominato Giuli che come primo provvedimento esonera il capo di gabinetto dell’era Sangiuliano; al suo posto nomina Spano, suo fidato collaboratore al Maxxi di Roma. Nel frattempo si viene a sapere che Spano ha affidato, durante il suo mandato al Maxxi, una consulenza a suo marito.

In questo turbinio di fatti e accadimenti, di sussurri e grida, intere confraternite di Fratelli d’Italia e Lega vengono colti dal sacro ‘fuoco di Sant’Antonio’. Sapere che a capo di gabinetto del Ministero della Cultura vi sia un omosessuale e per di più, regolarmente sposato è veramente tanto. Troppo. Difficile da digerire. In questo delirio di ‘puttanate’, inizia a farsi strada un sentimento, tanto anodino quanto pericoloso; si dice: i Giudici non possono superare la volontà popolare. Tradotto: siamo stati eletti dal popolo, non possiamo essere fermati dai Magistrati. I politici, fuori o sopra le leggi. Se qualcuno lo avesse dimenticato o non lo avesse mai studiato o non lo sapesse, il Fascismo è proprio questo.

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