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giovedì 19 Settembre 2024
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La libertà corre gravi rischi

Credo sia doveroso da parte mia dare spiegazione al lettore del perché, ogni tanto, scado in parole scurrili. Prendiamo il mio pezzo di oggi. Avrei voluto iniziare con: “Accadono fatti di merda dovuti, purtroppo, a una politica di merda”. Va da sé che avrei potuto usare termini più consoni, in modo da salvare oltre alla sostanza anche la forma; avrei, ad esempio, potuto sostituire la parola “merda” con “guano”… epperò, epperò! Il risultato sarebbe stato che, su cento lettori, dieci avrebbero continuato la lettura e novanta l’avrebbero interrotta per andare a cercare sul vocabolario il significato della parola “guano”. Ma siccome a me piace che il lettore possa entrare immediatamente in sintonia con ciò che scrivo, veniamo a questi odiosi fatti della settimana che confermano, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che la politica è rinchiuso nell’angolo, accerchiata e sostituita da poteri economici e mediatici.

Primo: accade che Alessandro Sallusti, direttore de “Il Giornale”, rivela che Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio, starebbe per essere raggiunta da un avviso di garanzia per “traffico d’influenza” in merito alle nomine che il Governo si appresta a fare.

Secondo: accade che due giornalisti, Nello Trocchia del quotidiano “Domani” e la sua compagna Sara Giudice, che all’epoca del fatti lavorava per “La7”, vengano accusati di “violenza sessuale di gruppo”.
I due fatti, fra loro apparentemente slegati, hanno come massimo comune denominatore la guerra mediatica e di potere tra maggioranza e opposizione, tra destra e sinistra nel nostro Paese.

Nel primo caso, il fronte della stampa di destra si mette a suonare la grancassa contro il sistema di “giornali-sinistre-procure”, ammonendo che con il solito “refrain” utilizzato contro Berlusconi, si sta tentando di colpire il governo attraverso la magistratura.
Con il secondo caso, sempre una ben individuata stampa di destra, rulla i tamburi contro la stampa di sinistra nel tentativo di delegittimare persone e inchieste. Peccato che questa asfittica e miserevole polemica, montata, appunto, sulla grancassa mediatica nazionale che, tanto a destra quanto a sinistra fanno riferimento a precisi potentati economici e finanziari, ha come conseguenza quello di sfibrare e demolire principi cardine del sistema democratico.
Pochi comprendono che questo gioco al massacro, finisce per delegittimare la magistratura e minare la credibilità della libertà di stampa.

Un sistema democratico, autentico e maturo si basa sulla divisione dei poteri e, in questa divisione, la politica, la magistratura e la stampa giocano un ruolo fondamentale.

Non comprenderlo significa preparare il terreno dentro il quale, ogni tipo di libertà, da quella economica a quella di pensiero, non avrà alcun tipo alcun tipo di tutela e, conseguentemente, ragione di esistere. Noi, dalle colonne di questo libero giornale, non possiamo fare altro che lanciare un grido d’allarme.

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