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L’ora della verità

Tutti ci siamo trovati impreparati di fronte all’esplosione del conflitto russo ucraino. All’alba di ieri ci siamo svegliati con una guerra in atto in quello che si chiama il nostro perimetro vitale. L’Europa torna ad essere spazzata da venti di odio, dai baluginii di armi super moderne e dai clangori di quelle convenzionali.

Con un messaggio registrato giorni fa e messo in circolazione all’inizio delle ostilità (a dimostrazione del fatto che c’è un piano ben congegnato), Putin ha annunciato con fermezza che l’azione militare è solo una risposta ad una richiesta di protezione giunta dalle regioni vicine al governo di Mosca. Ed ha aggiunto, per essere chiaro fino in fondo, che: “Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima”. E qui il pensiero corre al geniale film del 1964 di Stanley Kubrick, “Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba”.
Già amare la bomba… amara è la bomba correggeremmo noi, se solo potessimo. Di certo sono tante le questioni aperte sullo scacchiere internazionale. Il ruolo degli Usa, quello degli alleati atlantisti, ma soprattutto la parte in recita dell’Europa. Di certo c’è la paura dei civili. Chi semplifica dicendo che si tratta solo di ristabilire lo status quo ante (Kiev è stata capitale della Madre Russia) non dice il torto, ma neanche la verità.
Siamo in guerra. Andatelo a raccontare alle bambine e ai bambini ucraini. Come nelle migliori spy story, sappiate che il cattivo non solo e non sempre è quello con la faccia brutta; c’è anche il complice nascosto dietro l’angolo, la sodale che distrae la vittima, quello che si gira dall’altra parte facendo finta di non vedere cosa stia succedendo. Il film è appena iniziato. Staremo a vedere.

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