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sabato 27 Luglio 2024
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Noi al centro della green economy

L’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico e privato è un tema di estrema rilevanza in un momento storico in cui i cambiamenti climatici impattano sempre di più sui nostri territori. È necessario infatti abbassare in maniera concreta i livelli di anidride carbonica. Alla Puglia va comunque riconosciuto un importante ruolo nello sviluppo della green economy. Quest’ultimo è un settore produttivo strategico che ha portato la nostra regione a diventare una delle regioni più virtuose.

Grazie a politiche di sviluppo attente ai temi ambientali e a una normativa tra le più innovative, la Puglia è tra le principali realtà nella produzione di energia pulita, confermandosi ai primissimi posti per la produzione da fonti eoliche, fotovoltaiche e da bioenergie. L’anno scorso, però, è stata superata dalla Lombardia che produce 3,15 gigawatt da fonti fotovoltaiche, contro i 3,05 gigawatt della Puglia ma ci resta il primato per la dimensione media degli impianti più elevata (43 chilowattora). In termini di contributo alla potenza fotovoltaica nazionale, Lecce detiene il primato nazionale (3 per cento del totale) seguita da Foggia, Brescia e Cuneo (2,6 per cento).

La Puglia, inoltre, è in prima fila per il recupero di siti inquinati, per la raccolta differenziata, per la tutela e il monitoraggio del territorio, delle coste e dei mari e infine per la bioedilizia. La tutela del paesaggio e dell’ambiente passa anche per una progettazione urbana sostenibile.

Le imprese edili pugliesi sono incentivate a costruire edifici sempre più efficienti sotto il profilo energetico e con un sempre minore impatto sul paesaggio, anche attraverso l’utilizzo di materiali naturali e di provenienza locale.

Ma la green economy pugliese non è solo un importante settore economico, ma un approccio del mondo produttivo. Le imprese regionali di tutti i settori sono infatti chiamate a partecipare direttamente alla tutela del territorio e a lavorare per l’abbattimento degli inquinanti, per lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale. Con l’obiettivo di far crescere il settore della green economy e diffondere la sostenibilità ambientale anche al di fuori dei propri confini, la Regione Puglia, in collaborazione con i distretti produttivi, incentiva la trasmissione di know how e di tecnologie. Manca però la manodopera: sono richieste competenze “green” per entrare nel mercato del lavoro di oggi. Tali competenze sono ormai trasversali a diversi settori e comparti: si richiedono nel settore dell’estrazione dei minerali, nelle industrie chimiche, farmaceutiche e petrolifere, nelle costruzioni, nel comparto del legno e dell’arredo, nella meccanica e riparazione di autoveicoli e motocicli; senza dimenticare il turismo (alloggio e ristorazione). Una forte spinta è arrivata con gli incentivi fiscali per la ristrutturazione e riqualificazione energetica degli immobili. Le competenze “verdi” sono determinanti per molti mestieri legati al comparto dell’edilizia, quali ad esempio i tecnici e ingegneri delle costruzioni civili e i tecnici della gestione dei cantieri edili, chiamati a operare sia per gli edifici già esistenti, sia nella progettazione e costruzione di nuovi edifici ecosostenibili.

Promuovere l’autoconsumo di energia, aumentare la produzione di energia pulita e infine supportare la ricerca verso nuove tecnologie che producano energia con un minimo impatto ambientale, sono alcune delle sfide da affrontare subito per lo sviluppo di un sistema industriale che rispetti il territorio e la salute dei cittadini.

Davide Stasi – Responsabile osservatorio economico Aforisma

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