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martedì 8 Ottobre 2024
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Cina, analizzate scatole nere del boeing dirottato: «Aereo schiantato di proposito».

I dati di volo registrati dalla scatola nera recuperata dall’aereo della China Eastern che si è schiantato lo scorso marzo hanno indicato che qualcuno nella cabina di pilotaggio ha fatto schiantare intenzionalmente il velivolo. Lo ha rivelato il Wall Street Journal, citando persone a conoscenza della valutazione preliminare da parte delle autorità statunitensi.

A marzo, un Boeing 737-800 decollato da Kunming e diretto a Guangzhou si è schiantato sulle montagne del Guangxi, provocando la morte dei 132 passeggeri e dei nove membri dell’equipaggio. Si è trattato del disastro aereo più grave degli ultimi 28 anni in Cina. Ufficialmente l’indagine è gestita dalle autorità cinesi, competenti sull’incidente, ma parte del team investigativo occidentale da giorni non nasconde i malumori per come Pechino sta gestendo il caso. Il velivolo era decollato alle 13.16 locali (le 6.16 ora italiana, ndr) del 21 marzo. Alle 14.17 era entrato nella «Regione di informazioni di volo» di Guangzhou dove alle 14.20 aveva perso quota senza lanciare alcun segnale. L’addetto del Centro di controllo d’area designato a gestire quel volo aveva chiamato più volte l’equipaggio ma senza ottenere risposta. Né, dalla cabina, avevano inviato un «mayday». Quaranta secondi prima dello schianto il Boeing 737-800 aveva ripreso leggermente quota, ma poco dopo — alle 14.23 — il radar aveva smesso di ricevere segnali dal jet dopo una ulteriore brusca discesa. Il Boeing aveva quasi raggiunto la velocità del suono andando oltre i suoi limiti strutturali mentre precipitava. Il velivolo, secondo i dati raccolti, ha toccato i 1.125 chilometri orari quindici secondi dopo aver iniziato la sua discesa in picchiata, con un angolo di 89 gradi rispetto alla traiettoria prevista: in quell’istante e a quella altitudine (2.393 metri) la velocità del suono è stimata in 1.190 chilometri orari. Secondo il Wall Street Journal, l’attenzione si concentra sul comandante. Chi ha diretto accesso ai dati delle scatole nere fa sapere che in realtà non si può escludere un intervento del primo ufficiale, che siede alla destra del comandante. «Sembra scartata, per ora, l’ipotesi di un attacco terroristico con un terzo soggetto — un passeggero o un assistente di volo — che irrompe in cabina. In quel momento, spiega la fonte, la porta blindata era chiusa e non si sentirebbero urla».

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