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giovedì 19 Settembre 2024
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Guerra a Gaza, si entra a Rafah anche senza appoggio Usa

Israele attaccherà Rafah anche senza il sostegno degli Stati Uniti. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu lo ha ribadito al segretario di Stato americano, Antony Blinken, preannunciando l’operazione nell’area a sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto lo stesso premier israeliano in un video che ha pubblicato dopo il colloquio con il segretario di Stato a cui ha ribadito «che apprezziamo profondamente il fatto che per oltre cinque mesi siamo fianco a fianco nella guerra contro Hamas».

«Gli ho detto che riconosciamo la necessità di evacuare la popolazione civile dalla zona di guerra e ovviamente gestire le necessità umanitarie e stiamo lavorando questo», ha detto ancora il premier. «Gli ho anche detto che non abbiamo un modo per sconfiggere Hamas senza entrare a Rafah e eliminare i battaglioni rimasti lì – ha poi concluso – e poi gli ho detto che spero che noi lo faremo con il sostegno dell’America, ma, se sarà necessario lo faremo da soli».

Dopo l’incontro con Netanyahu, il segretario di Stato Usa ha avuto un faccia a faccia con Benny Gantz, che siede nel gabinetto di guerra israeliano. Stando a quanto reso noto, Gantz e Blinken hanno parlato dell’annunciata operazione militare israeliana a Rafah nel sud della Striscia di Gaza, e Gantz ha assicurato al segretario di Stato Usa che Israele continuerà a consentire soluzioni umanitarie per aiutare i civili dell’enclave palestinese nel mirino delle operazioni militari israeliane contro Hamas dall’attacco dello scorso 7 ottobre in Israele.

«Non capite questo, e quando lo capirete potrebbe essere troppo tardi» avverte Blinken sul rischio che Israele, senza un piano per ‘il day after’ senza Hamas, debba rimanere per anni a Gaza, vedendo minata la sua posizione internazionale e la sicurezza nazionale, Il segretario di Stato Usa infatti ha affermato che con l’attuale situazione i risultati potrebbero essere la permanenza al potere di Hamas o l’anarchia a Gaza. Il premier israeliano avrebbe convenuto con Blinken e detto che se questo dovesse succedere Israele rimarrebbe bloccata a Gaza per decenni.

Gli Stati Uniti appoggiano gli obiettivi di Israele di sconfiggere Hamas e garantire una sicurezza a lungo termine «ma un’ampia operazione militare di terra a Rafah non è il modo di farlo. Si rischierebbe di uccidere altri civili, si rischia di mettere a rischio la fornitura di assistenza umanitaria – ha aggiunto il segretario di Stato Usa – e si rischia di isolare ulteriormente Israele nel mondo e di minare la sua sicurezza a lungo termine e la sua posizione internazionale».

La vice presidente americana Kamala Harris afferma che non c’è un modo sicuro per evacuare i civili di Rafah prima dell’operazione che Israele afferma che condurrà con o senza il sostegno degli Stati Uniti. «Ho guardato le mappe, ho studiato le mappe, non c’è nessun posto dove queste persone possono andare, un milione e mezzo di persone di una popolazione di 2,2 milioni sono nell’area».

«E bisogna ricordare perché sono lì, sono lì perché è stato detto loro di andare lì», ha concluso la vice presidente americana.

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